Divieto vendita via web usa e getta, respinto emendamento

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La Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha respinto la proposta emendativa che mirava a vietare l’acquisto via web di sigarette elettroniche usa e getta.
In tal senso si è espresso l’Organismo francobollando la proposta come “inammissibile
per estraneità di materia”.

Nello specifico, erano stati i deputati forzisti Mulè, D’Attis e Cannizzaro che avevano presentato un emendamento recante il seguente testo
“Ai prodotti di cui al comma 1-bis, contenenti o meno nicotina, commercializzati unitamente a dispositivi per inalazione, cosiddetti usa e getta, non riutilizzabili per il consumo di ulteriore quantità di prodotto si applica il divieto di vendita a distanza, anche transfrontaliera, ai consumatori che acquistano nel territorio dello Stato”.
In altre parole, si puntava a vietare la vendita via web delle monouso anche all’interno del territorio nazionale.
Ora come ora, infatti, è già vietato acquistarle via internet dall’Estero mentre è consentito acquistarle presso uno store on line con deposito fiscale allocato in Italia.
L’emendamento puntava a far cadere anche questa possibilità, cosa che avrebbe ridotto l’acquisto di tale tipologia di e-cig esclusivamente presso i negozi fisici.
Come detto, però, l’emendamento è stato respinto e, quindi, le “usa e getta” potranno continuare ad essere acquistate via web dall’Italia e per l’Italia.
Non cambia nulla.

IMMUTATO ANCHE IL DISCORSO FISCALE

Così come non cambia nulla anche dal punto di vista delle “tasse”.
Già il Governo si era espresso, infatti, con una volontà politica perentoria nella sede di Palazzo Chigi azzerando 2/3 della riforma Conte che, licenziata a fine 2020, aveva previsto rincari progressivi che, dal 1 Gennaio 2023, si sarebbero concretizzati in accise da 2,50 e 2 euro rispettivamente per i liquidi con e senza nicotina.
Un pericolo scongiurato: i livelli restano quali quelli attuali (ovvero 1,60 ed 1,10 circa), in pratica il primo step degli aumenti contiani (quello relativo all’anno 2021) laddove, invece, nell’anno 2020 si era attestati a 1 euro e 0,50 euro.

- Scritto da Arcangelo Bove