Contraddizioni austriache.
Il Governo di Vienna, infatti, intende stringere sulle sigarette prevedendo l’ampliamento delle aree libere dal fumo.
Allo stesso tempo, e qui sta il no-sense, vuole anche disciplinare in modo più rigido sulla circolazione dei cosiddetti sacchetti di nicotina.
L’Austria, primo punto, è uno dei Paesi in Europa che presenta tra i più alti tassi di fumo: in buona sostanza circa il 20 percentuale della popolazione di età superiore ai 15 anni è dedito alle bionde.
Alla luce di questi numeri, già nel 2019 – in particolare dal 1 Novembre di quell’anno – era entrato in vigore un primo step di norme che aveva messo al bando le bionde da svariati luoghi all’aperto.
Ora, come annunciato dal Ministro della Salute Johannes Rauch, si andrà ad estendere il novero di questi spazi smoking free includendovi “ulteriori luoghi pubblici all’aperto” quali “parchi giochi per bambini e aree ricreative per bambini e giovani”.
Un pò quello che si sarebbe voluto fare, a livello statale, con il progetto di legge Auddino.
VIENNA PROSEGUE DRITTO
Bene, quindi, i progetti austriaci volti a disincentivare la pratica del tabacco, allo stesso tempo sgombrando il campo da cattivi esempi per i più piccini.
Solo che il progetto si ferma a metà.
L’Austria, infatti, mentre combatte il tabagismo, fa anche la guerra a quello che sarebbe uno dei principali antidoti.
Nello Stato europeo, non a caso, in tantissimi si stanno servendo dei già menzionati sacchetti di nicotina, una sorta dello scandinavo snus ma senza tabacco, in chiave di smoking cessation.
Limitare e razionalizzare l’uso di tali dispositivi, quindi, finirebbe per togliere a tante persone un prezioso alleato nella lotta alle sigarette.
Di questo dato, però, non pare tener conto Vienna che darà un colpo al cerchio e l’altro alla botte.
Tra qualche mese le statistiche diranno se la scelta abbia – o meno – colto il segno.
- Scritto da Italo Di Dio