Duale è meglio di fumatore.
Lo sostengono le conclusioni di una ricerca pubblicata sulla rivista “Addiction”.
L’approfondimento, infatti, ha dimostrato come i cosiddetti duali – ovvero coloro i quali fanno contemporaneo uso di sigarette combustibili e di sigarette elettroniche – presentassero un minore tasso di sostanze chimiche nocive nell’organismo rispetto ai semplici fumatori.
Deduzione scontata?
Ni.
Vi è, infatti, una convinta frangia degli “anti-svapo-a-tutti-i-costi”, passi il neologismo, che ritiene come, in realtà, chi fuma e svapa, non faccia altro che aggiungere guai a guai.
Sommando, cioè, ad un numero di sigarette che (loro) ritengono resti costante anche la e-cig.
Lo studio di cui ora, invece, che ha preso in considerazione la fattispecie di 1.300 persone, ha potuto dimostrare come, in realtà, i parametri dei duali fossero decisamente migliori rispetto a quelli di coloro i quali erano esclusivamente tabagisti.
Il monossido di carbonio, in particolare, ad essere stato ritrovato in quantità decisamente minori.
LE CONCLUSIONI
Cosa significa questo?
Deduzione ovvia, ma meritevole di essere sottolineata: i duali fumano meno degli esclusivi tabagisti.
Il contributo della sigaretta elettronica, vale a dire, consente quanto meno di limitare, di abbattere il numero delle bionde fumate nelle 24 ore.
Il che si deve già comunque porre come un risultato.
Definitivo? Di transizione?
E’ la vicenda personale di ciascuno ad incidere.
Certo è che, se anche non si riesce a debellare (con il vaping) totalmente la dipendenza da fumo, il solo e semplice fatto di limitarne il consumo è elemento da accogliere con assoluta soddisfazione.
Essere nello status di doppio utilizzatore, quindi, non deve essere una condizione da derubricare necessariamente nello scaffale delle cose cattive.
Se, poi, si vuole mettere in discussione l’assunto iniziale – ovvero che lo svapo sia nella misura del 90-95 percentuale meno dannoso del fumo – ebbene, in quel caso viene meno il presupposto di ogni confronto.
- Scritto da Italo Di Dio