“Il fumatore è abbandonato se stesso. E’ questo è un aspetto di politica sanitaria rilevante”.
Così Ketty Vaccaro, Responsabile Area Welfare e Salute del Censis – Centro Studi Investimenti Sociali.
La funzionaria dell’Istituto di ricerca fondato nel 1964 è intervenuta con un interessante riflessione nel contesto della tavola rotonda “Riduzione del rischio come strategia di salute pubblica nell’eliminaizone del fumo di sigaretta“, momento svoltosi a Roma su organizzazione di “Motore Sanità“, riferimento scientificamente diretto da Claudio Zanon.
Anticipando le conclusioni di una ricerca condotta dal medesimo Censis col contributo di Philip Morris.
In buona sostanza, la Vaccaro ha sintetizzato la sua riflessione in tre punti.
In primo luogo la professionista ha sottolineato come “tutti i fumatori conoscono bene i vari prodotti dal fumo”.
Evidenziandosi, tuttavia, come si tratti di una “informazione basata sul passa parola, sul fai da te, non acquisita da un medico o da un documento ufficiale”.
Per così dire una “competenza del tutto autonoma, una tipologia di informazione” sulla quale, però, si “fondano le opinioni ed i comportamenti dei fumatori”.
Dallo specifico punto di vista “informativo”, quindi, anche da tale punto di vista, i “medici scompaiano da questo orizzonte”.
ANTICIPATE CONCLUSIONI RICERCA CENSIS
Altro aspetto “anticipato” dalla professionista, “spoilerando”, per così dire, le conclusioni della ricerca Censis, riguarda la consapevolezza del danno tabacco correlato.
“Il campione dei fumatori che abbiamo consultato è consapevole che la sigaretta fa male.
La stragrande maggioranza di essi vorrebbe smettere o c’ha provato, finendo per tornare a fumare.
I duri e puri – ancora la medesima – ovvero quelli che vogliono continuare a fumare sono meno del 10 percentuale”.
Ma vi è un altro elemento, alquanto centrale, ad essere stato rimarcato.
“Così come sull’informazione – ha insistito la Responsabile Area Welfare e Salute dell’Istituto – anche rispetto al desiderio di smettere di fumatore è emerso come i fumatori siano lasciati allo sbaraglio, siano soli.
Chi dice che è riuscito a smettere lo fa, anche in questo caso, da se.
I medici sostengono che non si deve fumare, si, che il fumo fa male ma non da supporto, indirizzo.
Appena il 10 percentuale di quanti intervistati – ha concluso lo Vaccaro – è riuscito a dire addio al fumo dietro indicazione del medico”.
- Scritto da Italo Di Dio