La Fondazione Veronesi non è affatto soddisfatta degli sviluppi che sembrano arrivare dal Governo rispetto alla gestione “fiscale” di sigarette e alternative.
Troppo esiguo il rincaro sulle sigarette, ingiustificati, ancora, gli “sconti” sui nuovi prodotti.
Secondo Silvano Gallus, in particolare, parte del Comitato scientifico della “Veronesi” nonchè Direttore del Laboratorio di Epidemiologia e stili di vita presso l’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”, i plus nei costi dei pacchetti andranno ad incidere in modo irrisorio sui consumi “Se si spera di ottenere da questa manovra 138 milioni di euro vuole dire che l’aumento delle accise inciderà pochissimo sui consumi”, ha commentato Gallus attraverso le pagine ufficiali della Fondazione.
Che ha proseguito “Serve a poco, più che un aumento significativo delle accise somiglia ad un adeguamento all’aumento dell’inflazione e più che altro permette all’industria del tabacco di aizzare i fumatori contro gli aumenti.
Questo rende più difficile fare passare poi un vero aumento delle accise, necessario in un paese civile”.
Impossibile non fare una citazione comparativa al caso francese ove sui pacchetti si è abbattuta una vera e propria stangata
IL CASO FRANCIA
“La Francia – così il Dirigente del “Mario Negri” – ha preso un’altra strada, aumentando il prezzo delle sigarette a più di 10 euro a pacchetto.
Ciò ha giovato alle casse dello stato francese e a molti fumatori che hanno diminuito o azzerato i consumi grazie agli aumenti.
Ha giovato anche a molti giovani che non hanno iniziato a fumare. Che cosa aspetta l’Italia?”.
Piccata, come prima anticipato, anche la riflessione sulle alternative.
“Si stanno regalando ogni anno centinaia di milioni di euro – ancora Gallus – solo per lo sconto sulle accise del tabacco riscaldato, che non ha alcuna giustificazione scientifica.
Questi soldi invece di entrare nelle casse dello stato, finiscono nelle tasche dei produttori di tabacco.
Lo sconto non ha alcuna giustificazione scientifica. Secondo gli esperti di controllo del tabagismo indipendenti da conflitti di interesse con l’industria del tabacco, infatti, non esistono evidenze scientifiche che i prodotti a tabacco riscaldato possano essere uno strumento utile per la riduzione del danno rispetto alle sigarette a combustione.
Mi sembra di capire che, quando si parla di tabacco, indipendentemente dal governo in carica, in Italia non si riesca a fare politiche basate sull’evidenza scientifica.
Non possiamo che sperare – la conclusione – nelle decisioni dell’Europa”.
- Scritto da Italo Di Dio