Sigarette elettroniche usa e getta di contrabbando, blitz di Striscia la Notizia

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La nuova frontiera del contrabbando di sigarette elettroniche usa e getta.
Quella del cosiddetto contrabbando 2.0.
Luca Abete, inviato d’assalto di “Striscia la notizia”, apre la nuova frontiera di indagine giornalistica sul fenomeno delle “monouso” clandestine.
Il noto reporter si è recato a Frattamaggiore, grosso Centro della Città metropolitana di Napoli, andando a “caccia” di esercizi e soggetti vari dediti alla vendita, appunto, dei prodotti clandestini.
“Le sigarette elettroniche usa e getta a norma – ha spiegato Abete ai telespettatori – sono quelle contrassegnate dalla presenza di un sigillo del Monopolio di Stato, come quello apposto sui pacchetti di sigarette, hanno un limite di capienza del serbatoio di 2 millilitri ed un tasso di nicotina di massimo 20 milligrammi”.
Se i quantitativi sono superiori – ha fatto ancora presente il noto inviato di “Striscia” – si è al cospetto di prodotti illeciti”.
Come da tecnica consolidata, nei giorni precedenti persone “sotto copertura” si sono recate, con tanto di telecamerina nascosta, in determinate attività alla ricerca di quelle illegali.
In un esercizio di alimentari, ad esempio, erano in vendita monouso dalla capienza di 15 ml (ben sette volte superiore alla capacità massima consentita) con nicotina al 5%.
Roba che viene dalla Cina!”, ha urlato Abete verso il venditore, dopo aver fatto irruzione nella bottega.
Con il titolare che, da parte sua, si è trincerato dietro un improbabile “Non lo sapevo”.
Abete, poi, ha agganciato sui social un ulteriore venditore “volante”, che smerciava roba di chiara provenienza estera, con la consegna dei prodotti stabilita direttamente in strada.
E qui si è aperto tutto un altro mondo.

IL VENDITORE CLANDESTINO “RIFORNISCO ANCHE TABACCHI”

Con massima scioltezza, l’uomo – ovviamente travisato in volto da effetti video – nel mostrare alla persona-esca i pezzi (con nicotina, anche in questo caso, al 5%) ha candidamente affermato di “rifornire anche i bar” e di avere ceduto nel solo mese di Agosto “1200 pezzi anche ai tabacchi”.
Con quest’ultimi che, però, ha proseguito lo stesso, “stanno più attenti nel vendere perchè altrimenti gli ritirano la licenza”.
Nulla di nuovo per la nostra testata che, in più occasioni, sta denunciando l’ampiezza e la capillarità di questo fenomeno.
Ma giusto che si sollevi il dovuto polverone – anche attraverso programma di massa – stante anche la facile fruibilità di questi dispositivi da parte dei ragazzini.
E stante lo scarso scrupolo di troppi che, pur di fare soldi facili, non esitano a mettere a repentaglio la salute delle persone, anche giovanissime.
“Striscia”, poi, ha anche intervistato il Capitano Marco Rapanotti, Comandante della Guardia di Finanza di Desenzano del Garda, che ha sottolineato il pericolo insito in tali prodotti rimarcando, però, solo l’aspetto della assuefazione laddove, invece, il pericolo è quello piuttosto insito nella intossicazione di tipo acuto, specie se l’assuntore è un ragazzino.
Guarda qui il servizio

- Scritto da Arcangelo Bove