Oms “Sigarette elettroniche possono far venire cancro agli occhi, il fumo la cataratta”

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L’Organizzazione mondiale della Sanità prosegue nel suo attacco frontale al mondo del vaping.
La massima Istituzione mondiale in fatto di tutela della salute e di politiche sanitarie, in particolare, ha rilanciato sul proprio sito web le conclusioni di una ricerca condotta a più mani con l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità e l’Università di Newcastle.
Un approfondimento nel cui contesto si vanno a mettere sul medesimo piano sigarette classiche ed e-cig quali fattori che possono innescare danni alla vista.
Il fumo, si afferma da un lato, “rappresenta uno dei fattori predisponenti la insorgenza delle cataratta nonchè della cecità precoce” aumentando “il rischio di sviluppare gravi patologie oculari e perdita permanente della vista”.
“Smettere di fumare e sottoporsi a controlli oculistici regolari – rimarca in particolare Jude Stern, Responsabile della gestione della conoscenza presso l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità – può aiutare a migliorare la salute degli occhi e prevenire la perdita della vista evitabile”.
Dall’altro lato, però, non si risparmia un riferimento al “vapore”.
E che riferimento.
“Gli aromi delle sigarette elettroniche possono aumentare la produzione di radicali liberi – commentano ancora dalla Organizzazione mondiale Sanità – che danneggiano il dna e possono portare alla cataratta.
L’uso di sigarette elettroniche può ridurre il flusso sanguigno agli occhi, alterare la funzione retinica e aumentare il rischio di sviluppare il cancro agli occhi”.
In buona sostanza, il quadro prospettato sembra inquadrare la e-cig come addirittura più dannosa del fumo dal momento che la prima può addirittura scatenare un cancro oculare mentre il tabacco, invece, “solo”, in primis, una banale cataratta – patologia che si risolve con un intervento che, ormai, è svolto in regime ambulatoriale e che non si protrae per più di una decina di minuti.
In buona sostanza una teoria del minor danno capovolta.
Si parla sovente di disinformazione a danno del settore vaping.
Ma, a ben vedere, il problema non nasce e muore nei social o nel bar ma ha una origine che porta a piani decisamente alti.

- Scritto da Italo Di Dio