Ma quale effetto gateway.
Il fatto di svapare non predispone ad un futuro da fumatore.
Lo conferma uno studio pubblicato sulla rivista scientifica “Addiction”.
L’approfondimento ha preso in esame una fascia di popolazione giovanile inglese deducendo come non vi fosse nesso tra l’aumento del numero degli svapatori e quello dei fumatori.
Nel Regno Unito, infatti, si assiste da diversi anni a questa parte una flessione nei tassi dei fumatori e, di pari passo, un aumento di quello di coloro i quali fanno uso delle “elettroniche”.
In sostanza si sta avendo l’esatto contrario di quanto si avrebbe, invece, qualora l’effetto gateway fosse una teoria fondata.
Vale a dire, ad un aumento degli svapatori dovrebbe corrispondere quello dei tabagisti.
LE PAROLE DI EMMA BEARD
“Questi risultati – ha commentato la dottoressa Emma Beard, autrice principale dell’analisi – suggeriscono che i grandi effetti gateway riportati in taluni studi precedenti possono, sostanzialmente, essere esclusi e, in particolare, quelli relativi alla fascia di età compresa tra i 18 ed i 24 anni.
Tuttavia – ha proseguito la stessa – non possiamo escludere che si possa avere un effetto gateway più moderato con riferimento a gruppi di età più giovani.
Se le stime riportata in altri studi fossero vere, stimiamo che dei 74.000 consumatori di sigarette elettroniche di età compresa tra i 16 ei 17 anni in Inghilterra, circa 7.000 diventerebbero fumatori regolari.
E ciò come conseguenza dell’uso di sigarette elettroniche.
Allo stesso tempo, si stima come circa 50.000 fumatori smettano ogni anno a causa dell’uso di e-cig”.
Le conclusioni dello studio non sono fini a se stesse, teoriche ma hanno e possono avere un ritorno concreto, reale.
Molte politiche anti-svapo, infatti, fondano le proprie ragioni proprio su supposti teoremi del gateway: dimostrare con i vivi numeri che tali teoremi sono destituiti di fondamento toglierebbe un argomento importante al partito di coloro i quali dicono no a prescindere alla sigaretta elettronica.
- Scritto da Italo Di Dio