Il Ministero della Salute della Corea del Sud è stato citato in giudizio per attività di disinformazione sulla sigaretta elettronica.
Ad intraprendere l’iniziativa è stata la Korea Electronic Cigarette Association.
Una iniziativa rivolta sia nei confronti del Ministero sia dell’ulteriore Organismo sanitario denominato Korea Disease Control and Prevention Agency.
Ad essere incriminato un comunicato ministeriale datato 23 Ottobre 2019 attraverso il quale il Governo di Seul aveva francobollato come dannosi per la salute i liquidi per sigarette elettroniche in tal modo, come osservato dalla associazione, recando danno alle piccole imprese produttrici degli e-liquid.
In particolare, il documento del Ministero era stato emanato in relazione al caso Evali attribuendosi, in modo assolutamente improprio e frettoloso, le cause dei danni polmonari determinatisi in più pazienti alle e-cig in se stesse laddove, poi, si sarebbe scoperto come, in realtà, il problema fosse stato determinato dal Thc.
Se il comunicato stampa del Ministero sudcoreano era stato, come detto, smentito dalla realtà dei fatti, non era seguita quella che doveva essere una doverosa smentita.
Di fatto, quindi, la raccomandazione del Ministero coreano di non fare uso delle sigarette elettroniche è restata viva e attiva.
Con un ritorno di immagine che è stato senz’altro dannoso per gli interessi del settore tutto.
L’INIZIATIVA
Da qui, pertanto, la corretta rivendicazione della Korea Electronic Cigarette Association, gruppo che tutela le ragioni dei vapers nazionali, nella direzione di ottenere il dovuto ristoro dei danni da parte del Governo.
“Secondo un articolo pubblicato sul Journal of Korean Medical Science nel Dicembre 2021 – hanno sottolineato dal sodalizio – non ci sono stati casi di polmonite grave o danni ai polmoni tra i consumatori di sigarette elettroniche liquide.
Il mancato ritiro da parte del Ministero della Salute e del Welfare della sua raccomandazione di interrompere l’uso di sigarette elettroniche liquide mostra – la conclusione – una negligenza nei suoi doveri”.
- Scritto da Italo Di Dio