Disinformazione: otto francesi su dieci ignorano vantaggi della sigaretta elettronica

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La disinformazione è il principale nemico della sigaretta elettronica.
Ed è l’arma che abilmente viene manovrata dai complottisti anti-svapo che, per dirla breve, la buttano in caciara, nella confusione pur di screditare il settore.
Dalla Francia, Stato che certo non si può definire acerrimo nemico della e-cig, arrivano dati che sono abbastanza eloquenti.
Otto francesi su dieci, infatti, ignorano che la sigaretta elettronica sia meno dannosa di quella tradizionale.
E’ questo uno degli elementi che emerge da sondaggio commissionato da Sovape, associazione transalpina che promuove e sensibilizza rispetto al “concept” del minor danno da fumo, a Bva.
Un sondaggio che per il quarto anno di fila viene promosso per tastare il polso dei consumatori rispetto alla percezione delle “alternative”.
Ma non è, quello prima detto, l’unico elemento che emerge.
Sei francesi su dieci pensano, ancora, che lo svapo non sia meno pericoloso del fumo ed otto su dieci credono che la nicotina sia cancerogena.

LE PERPLESSITA’ DI SOVAPE

“Il fumo è la prima causa di morte prevenibile, responsabile del 20% dei tumori – commentano da SovapeLe sigarette uccidono prematuramente 75.000 persone in Francia ogni anno.
Ad oggi, molti studi scientifici hanno dimostrato che lo svapo comporta molti meno rischi.
Pertanto, sostituire senza indugio le classiche sigarette con lo svapo riduce in modo molto significativo gli effetti dannosi delle prime, che sono aggravati dall’intensità e dalla durata della dipendenza.
Rigorosi studi scientifici –
osservano ancora – dimostrano come il vaping sia uno degli aiuti più efficaci per smettere di fumare”.
Nel mirino degli attivisti, in particolare, recenti interventi del Consiglio superiore della Sanità pubblica, ripresi dal Ministero della Salute e della Prevenzione, che hanno segnato un passetto indietro rispetto alle posizioni francesi di tradizionale discreta apertura.
In particolare, le perplessità dell’associazione sono legate al fatto che il Consiglio superiore della Sanità pubblica avrebbe ignorato la scienza pro svapo e, nel dettaglio, l’appello firmato da 120 medici, tra cui molti oncologi, diretto a “tenere conto dell’opportunità della e-cig” nonchè al mancato coinvolgimento della stessa Sovape e delle altre associazioni ai lavori del Pnlt.
I dati emersi, in ogni caso, dimostrano in modo schiacciante quanto l’assenza di informazione positive – che bilancino quanto meno quelle distruttive – sia distruttiva per gli equilibri del settore.

- Scritto da Italo Di Dio