“Clinical and Translational Medicine”, si alla sigaretta elettronica in gravidanza

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Un contributo che può fare letteratura.
E che rompe il muro del talebanismo anti-svapo, a favore dei principi del minor danno, anche in un ambito, quale quello della gravidanza, ancora per molti versi tabù.
Un lavoro pubblicato sulla rivista “Clinical and Translational Medicine” apre chiaramente alla sigaretta elettronica come possibile opzione in chiave di smoking cessation.
A causa di un cambiamento nel metabolismo – viene spiegato – le fumatrici in gravidanza scompongono rapidamente la nicotina nel flusso sanguigno, il che rende molto difficile smettere di fumare attraverso l’uso di cerotti o gomme.
I trattamenti per dire addio al fumo come la terapia sostitutiva della nicotina (NRT) e il bupropione mostrano solo un’efficacia limitata in questa popolazione, mentre il terzo farmaco autorizzato, la vareniclina, non è raccomandato in questo periodo”.

Maggiore efficacia, invece, hanno dimostrato avere, in chiave di cessazione, le sigarette elettroniche.
Molto più dei cerotti.
Una conclusione cui il gruppo di lavoro è giunto dopo aver condotto uno studio randomizzato su 1.140 fumatrici col pancione, alcune delle quali assistite con la e-cig, altre con i menzionati cerotti.
“Il peso medio alla nascita e i tassi di esiti avversi – relazionano gli studiosi – erano simili nei due bracci di studio, con un’eccezione.

RISPETTO ALLA NRT, ABBATTE RISCHIO DEFICIT PONDERALE NEONATO

V’erano più bambini con basso peso alla nascita (ovvero meno di 2,5 kg) nel gruppo assegnato all’uso della Nrt (vale a dire la terapia sostitutiva nicotinica, n.d.r.)”.
In definitiva, gli studiosi hanno potuto ritenere come “l’uso della sigaretta elettronica durante la gravidanza non sembri comportare rischi maggiori rispetto all’uso della NRT, nonostante il fatto che le sigarette elettroniche fossero utilizzate per periodi più lunghi”.
Rispetto, quindi, ai tradizionali strumenti utilizzati per la smoking cessation nelle donne in attesa, la e-cig avrebbe evidenziato percentuali di successo maggiori.
In più non avrebbe palesato rischi maggiori per la madre e per il bambino abbattendo, anzi, per quest’ultimo, la probabilità di un deficit ponderale.
Ovviamente, resta chiaro come sia assolutamente sconsigliabile fumare, tanto più durante la delicata fase dei nove mesi, e come sarebbe auspicabile la non assunzione di alcunchè di artificiale.
Se proprio non si riesce a dire addio alla dipendenza, però, ben venga, come soluzione residuale, l’opzione e-cig.

- Scritto da Arcangelo Bove