C’è un aspetto particolare cui prestare attenzione nella più ampia tematica del tabagismo.
Ed è quello rappresentato dalla categoria dei fumatori che non vogliono smettere di fumare.
Ad accendere i riflettori su questo particolare segmento è Christopher Snowdon.
L’esperto di riduzione del danno ha preso spunto da una ricerca, di cui abbiamo parlato anche attraverso le colonne della nostra testata, che aveva evidenziato come le sigarette elettroniche avessero portato ad interrompere la dipendenza dal fumo anche in soggetti che non avevano intenzione di smettere.
“L’incredibile potere dello svapo di indurre i fumatori immotivati a smettere merita più attenzione – precisa Snowdon – soprattutto perché solo la metà dei tabagisti britannici afferma di volerlo fare”.
La riflessione è assolutamente adeguata: ora come ora, infatti, i percorsi di smoking cessation hanno riguardato esclusivamente, per ovvi motivi, quanti vogliono dire addio al fumo.
IL MONDO DI CHI NON VUOLE SMETTERE DI FUMARE
Ma vi è tutto un altro mondo che non è raggiungibile, ovvero quello rappresentato da coloro i quali sono fumatori e non sono mossi da alcun progetto di smoking cessation.
Cifre sicuramente significative se è vero che, vedi il caso inglese, un fumatore su due, nel solo Regno Unito, non ha la più pallida intenzione di cestinare le bionde.
Lo studio citato da Snowdon, invece, primo nella sua specie, ha esaminato – come afferma questi – “una caratteristica notevole dello svapo, vale a dire la sua straordinaria capacità di aiutare le persone a cestinare le bionde anche quando non hanno intenzione di farlo”.
Primo nella sua specie, come detto, perchè, ad oggi, tutti gli approfondimenti avevano avuto interesse solo su quanti erano mossi dal desiderio di dire addio al “vizio”.
Complessivamente, chiarisce l’esperto, il 12,7% dei coinvolti ha smesso di fumare utilizzando la e-cig in modo estemporaneo entro sei mesi dall’avvio della sperimentazione.
Quando hanno utilizzato, invece, la e-cig in maniera quotidiana, le percentuali di successo sono schizzate superando la soglia del 32.
Sono dati eclatanti che conferiscono ulteriore fiducia e che danno piena contezza di quale sia il potenziale del vaping in termini di tutela della pubblica salute.
- Scritto da Italo Di Dio