L’esempio dei genitori.
Importante anche quanto riguarda le abitudini tabagiste.
Un approfondimento presentato al Congresso internazionale della European Respiratory Society a Barcellona ha accertato come i genitori che sono fumatori e che, per di più, usano sigarette davanti ai loro figlioli, “rischiano” di avere a loro volta figli fumatori già in età adolescente.
Ed è un rischio che è stato anche precisamente stimato: le probabilità di avere un figlio tabagista in giovanissima età sarebbero, addirittura, fino al 55% maggiori rispetto a quelle che gravano su papà e mamma che fumatori non sono.
L’approfondimento è stato portato avanti su 6.216 giovani di età compresa tra i 17 e i 18 anni e ha acquisito informazioni, ovviamente, sulle abitudini fumo/non fumo delle rispettive famiglie trovando dati che sono risultati essere alquanto evidenti.
Un richiamo forte, quindi, al senso di responsabilità.
Al di la del fatto che la convivenza con un fumatore determina l’esposizione di chi fumatore non è al fumo passivo, v’è, come visto, un discorso di modelli sbagliati che si finisce per dare ai propri figli.
SIGARETTE GIA’ A 14 ANNI
Con una minaccia che è imminente, precoce: il figlio del tabagista, infatti, come da conclusioni prima citate della ricerca, non sarà un fumatore solo da adulto ma già da adolescente, verosimilmente sin dai 13-14 anni, in una età ancora di piena maturazione, anche fisica.
Ma attenzione anche alla sigaretta elettronica.
Lo stesso sondaggio, infatti, ha anche accertato come nella fascia di età 17-18 si sia registrata una forte crescita nell’uso di e-cig, passato dal 23% nel 2014 al 39% nel 2019.
I motivi principali che sono stati addotti dagli adolescenti per provare il vaping sono stati la curiosità (nell’ordine del 66%) e l’emulazione di amici e coetanei che già svapavano.
Un aspetto sul quale, ovviamente, si deve lavorare.
Lo svapo è e resta uno strumento per smettere di fumare: non è ammissibile che ragazzini vi facciano ricorso per puro diletto.
- Scritto da Italo Di Dio