Ed ora cosa succederà?
L’Italia, dopo avere svoltato a destra, cambierà frequenza, nei suoi nuovi vertici governativi, in tema di sigaretta elettronica?
E’ questo l’interrogativo che ci si pone, tra gli addetti ai lavori, all’indomani dell’esito delle urne che, in modo assolutamente schiacciante, ha consegnato il Belpaese ad un Governo che sarà guidato da Giorgia Meloni.
Partiamo da un primo aspetto: peggio di così non si può andare.
Il Governo Conte, lo si ricorda, a fine 2020 aveva, in sede di approvazione della Legge statale di Bilancio, previsto la tremenda stangata a scalare con aumenti programmati al 2021, 2022 e 2023.
Il prossimo mese di Gennaio, quindi, se non verrà posto rimedio a quella infausta norma, assisterà ad un ulteriore plus della tassazione con i liquidi per sigarette elettroniche senza nicotina che arriveranno a toccare quota 2 euro e, addirittura, quelli con nicotina, quota 2,50 (il ragionamento è sempre sulla base di 10 milligrammi).
E’ chiaro che l’impatto diverrebbe ancor più importante sugli operatori nonchè sui consumatori con conseguenti, seri rischi in termini di tutela della salute pubblica.
La legge di Bilancio di fine 2020 deve essere superata, annullata, disinnescata.
E questo lo deve fare il nuovo Esecutivo Meloni.
MELONI PREMIER, NEL NUOVO ESECUTIVO ANCHE LA LEGA
Un Esecutivo che avrà in maggioranza la Lega, forza che, negli ultimi anni, più di una volta ha messo pezze tamponando, attraverso emendamenti, gli effetti dei rincari; Senza dimenticare come, in sede di Parlamento europeo, tra i più attivi esponenti pro-svapo figurino il meloniano Pietro Fiocchi e il berlusconiano Aldo Patriciello.
I presupposti, diciamocelo, sono decisamente buoni.
Sia chiaro, per il resto, che non abbiamo eccessive pretese.
Al nuovo Governo chiediamo – molto semplicemente – di aprirsi all’ascolto e di non partire da posizioni precostituite; Chiediamo di aprirsi al confronto e, soprattutto, di far parlare la scienza. E non il chiacchiericcio da bar, non il sentito dire.
Chiediamo che vengano riposti in un cassetto i no a prescindere.
Nulla di più, nulla di meno.
Nessuna pretesa – ci mancherebbe – di imporre la verità assoluta della sigaretta elettronica ma, semplicemente, l’auspicio che si presti attenzione anche a quelle voci molto qualificate – si pensi al Coehar, si pensi a figure come quella di Beatrice, si pensi alla Liaf – che, dati di ricerche alla mano, stanno dimostrando come, in fondo in fondo, la e-cig abbatta in modo imponente i rischi fumo correlati e sia una importante via di uscita dalla dipendenza dal tabacco.
- Scritto da Italo Di Dio