Il mercato delle sigarette elettroniche usa e getta rappresenta motivo di allarme nel Regno Unito per l’alto tasso di dispositivi non conformi alla norma.
E’ questo quanto viene denunciato dalla Ukvia – UK Vaping Industry Association.
Secondo l’analisi posta in essere dai funzionari dell’associazione in questione, una percentuale variabile tra il 40 e il 60 dei prodotti venduti sul territorio inglese sarebbe contraffatta o comunque non rispondente alla legislazione vigente in materia.
E, sia chiaro, questa “conta” tiene in considerazione esclusivamente i rivenditori ufficiali, ovvero i negozi riconosciuti e non può fare una stima precisa, per ovvie ragioni, di un mercato sommerso che, per sua natura, non è controllabile e sfugge alle statistiche ufficiali.
“Sulla base della quantità di prodotti illeciti che sono in circolazione, del numero di segnalazioni di vendite illecite e di ciò che viene segnalato, credo che vi siano ragioni fondate per nutrire una preoccupazione enorme”, ha spiegato John Dunne, numero uno del sodalizio britannico.
Che ha proseguito “Ricevo tra 200 e 400 rapporti, ogni mese, rispetto alla attività di venditori illegali nel Regno Unito”.
LE PAROLE DI JOHN DUNNE (UKVIA)
Dunne, giustamente, ha avvertito come tali non conformità potrebbero recare conseguenze distruttive in capo ad una categoria che, invece, ha un enorme potenziale.
“Questo è un mercato che ha margini notevoli, sempre che esso cresca in modo responsabile.
Se, invece, si vorrà avere una visione che guardi esclusivamente al breve termine e si vorrà ignorare il rispetto delle regole, non si finirà che avere, sul lungo periodo, conseguenze negative.
Rischiando di approdare a effetti come l’adozione di divieti vari”.
L’aspetto realmente preoccupante vive nel fatto che, come detto, i prodotti non conformi si rinvengono in negozi riconosciuti del settore.
Il problema, cui già si era accennato in recente passato, potrebbe vivere in canali di rifornimento stabiliti con la Cina con materiali che “entrano” nel Regno Unito in modo non ufficiale.
A costi decisamente più competitivi ma nel parziale o totale non rispetto dei parametri previsti per la tutela del consumatore.
- Scritto da Arcangelo Bove