La sigaretta elettronica galoppa nel Regno Unito.
A ritmi davvero importanti.
Ora come ora, infatti, si ritiene che circa 4,3 milioni di persone ne facciano uso con una buona sostanza.
A sostenerlo, con un margine di “esattezza” che viene definito essere buono, Action on Smoking and Health.
Traducendo in termini di percentuale, si può affermare che tra Inghilterra, Scozia e Galles un qualcosa come l’8,3% della popolazione faccia uso della e-cig.
Per comprendere l’entità del boom, basti fare riferimento al fatto che dieci anni addietro, albori dell’era svapo, gli utilizzatori erano circa l’1,7% della popolazione, vale a dirsi circa 800.000 persone.
Ma sono significativi anche i numeri relativi alla tipologia degli attuali svapatori.
Dei 4,3 milioni di attuali svapatori, infatti, circa 2,4 milioni sono ex fumatori.
Due milioni 400.000 persone che, grazie alla soluzione rappresentata dal vaping, sono riusciti a sottrarsi alla dipendenza dal tabacco.
LA QUESTIONE DUALI
A questi si aggiungano ulteriori 1,5 milioni di soggetti che sono, allo stesso tempo, fumatori e svapatori.
Probabile che, per una logica dei grandi numeri, qualcuno di essi finirà per restare un “duale” a vita ma è altrettanto probabile che una ottima fetta di essi riuscirà nell’intento di staccarsi integralmente dalle bionde.
E poi vi è una parte residuale, corrispondente a 350.000 individui, che svapa ma che non ha un passato di fumatore alle spalle.
Traducendo, quindi: meno di uno svapatore su dieci si è iniziato alla sigaretta elettronica senza aver mai avuto un trascorso contraddistinto dalla dipendenza.
Dati vivi, reali che smontano il luogo comune invocato dal partito degli anti-svapo secondo i quali la e-cig non servirebbe a nulla in chiave di smoking cessation.
Numeri importanti, in definitiva, moltiplicatisi di cinque volte.
Dal Governo si ribadisce massima fiducia affermandosi come “una rivoluzione dello svapo aiuterà a soddisfare l’ambizione di un Paese senza fumo entro il 2030”.
- Scritto da Italo Di Dio