Follie australiane.
Lo splendido Stato insulare dell’Oceania si conferma estremamente talebano, passi il termine, per quel che riguarda la gestione del discorso sigaretta elettronica.
Un giocatore di rugby, sport estremamente seguito – paragonabile per appeal al calcio in Italia – è stato licenziato dalla sua squadra di appartenenza semplicemente per avere svapato.
Ebbene si, svapato.
Manco avesse trafficato quintali di cocaina.
Il caso è quello di Kevin Proctor dei Gold Coast Titans, formazione professionistica della versione a 13, con sede a Gold Coast, nel Queensland, militante nella National Rugby League, competizione d’élite nel territorio australiano.
Ebbene, udite-udite, Proctor – è stato scoperto – avrebbe fatto una diretta Instagram mostrandosi mentre era alle prese con una bella svapata.
Stava usando una sigaretta elettronica.
Apriti cielo.
Nel momento in cui la cosa è venuta fuori, è stato immediatamente convocato dalla presidenza della squadra che gli ha cercato spiegazioni per il suo…comportamento prima di dargli il benservito.
INVITATO A FARE LE VALIGE
Ed il buon Proctor non ha fatto altro che dire – parola più, parola meno – “Ma che ho fatto, mi sono solo mostrato mentre usavo una sigaretta elettronica”.
Ad essere precisi, però, l’atleta non è stato formalmente licenziato ma, in modo elegante, invitato ad andare via.
All’Estero, per di più.
In pratica, l’attaccante di seconda fila – neozelandese di nazionalità – si è sentito dire che sarebbe stato gradito e senz’altro meglio per lui cercarsi un team al di fuori dell’Australia.
Perchè, in pratica, nessuna formazione nazionale sarebbe disposta più ad ingaggiarlo dopo quel che aveva fatto.
Ma che ha fatto? Ha svapato.
Una “colpa” che, ormai, nella terra dei canguri, non sembra meritare assoluzione.
Una vicenda che, molto alla lontana, ricorda quella di Ringhio Gattuso che, in Spagna, è stato messo sul banco degli imputati perchè fotografato mentre conduceva un allenamento della sua squadra sigaretta elettronica alla mano.
Ragazzi, vero Medioevo.
Fortunatamente, però, in quella circostanza – per il bravo Ringhio – non è scattato licenziamento alcuno.
- Scritto da Italo Di Dio