Di follia in follia.
Se tante realtà statali – l’ultima, in ordine di tempo, la Repubblica ceca – aprono allo svapo quale possibile via di smoking cessation, ve ne sono altre che, invece, assumono posizioni, circa strategie anti fumo e dintorni, che varcano ogni soglia del ridicolo.
In Australia, ad esempio, il locale Governo non ha di meglio da fare se non realizzare spot ufficiali paragonando la sigaretta elettronica all’insetticida.
Ma ora anche la Spagna prende a destare qualche preoccupazione.
Già avevamo raccontato, al riguardo, del recente progetto normativo che “cova” tra le stanze del Governo iberico e che mira a consentire la vendita delle sigarette elettroniche solo presso i Tabacchi togliendo tale competenza ai negozi “fisici”.
UNA STRETTA TOTALE
Ma non è tutto.
L’intenzione è anche quella di rendere del tutto fuorilegge anche la vendita on line di prodotti del vaping.
Per meglio dirsi: i cittadini spagnoli potranno tranquillamente continuare a fare acquisti, tramite il web, di dispositivi ed e-liquid ma dovranno farlo esclusivamente presso rivenditori operanti all’Estero: in Spagna non potranno essere più attivi nè negozi “fisici”, come prima detto, ne e-store.
E’ una stretta totale, meglio dirsi è il chiaro tentativo di monopolizzare statalmente anche il vaping facendone un tutt’uno con la sigaretta classica.
Ovviamente, la minore disponibilità di prodotti rappresenta, come sempre accade, un alto rischio rispetto allo sviluppo di canali paralleli e meno sicuri.
E C’E’ ANCHE L’IPOTESI DELLA STANGATA FISCALE
Dal Ministero della Salute, tuttavia, si dicono certi della strada prossima ad essere intrapresa indicando nella sigaretta elettronica un qualcosa capace di generare “effetti nocivi a breve termine” ed evidenziandosi, con riguardo agli acquisti via web, come vi sia “un gran numero di siti web in cui è possibile acquistare online dispositivi a base di nicotina ed i cui metodi per impedire l’accesso ai minori non sono né sufficienti né efficaci”.
E poi v’è la questione della tassazione: nelle stanze dell’Esecutivo spagnolo non è tramontata – anzi – l’intenzione di stangare fiscalmente l’e-cig.
Si ritiene che una stretta fiscale porterebbe al Governo un plus di entrate pari a circa 35 milioni annualmente.
- Scritto da Arcangelo Bove