I ricercatori del CoEHAR, impegnati nel progetto Replica, hanno dimostrato che il passaggio all’uso di sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato riduce i danni vascolari e l’insorgenza di patologie quali l’arteriosclerosi.
Il network di laboratori afferenti al progetto Replica infatti continua ad ottenere risultati importanti per la ricerca scientifica nel settore della riduzione del danno: l’ultimo studio pubblicato ha valutato i danni sulle cellule endoteliali del fumo di sigaretta comparandolo a quello di sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato.
I risultati ottenuti grazie alla preziosa collaborazione di 4 laboratori di ricerca indipendenti (il CoEHAR dell’Università di Catania, la Temple University di Philadelphia, (USA), la University of Patras (Greece) e la University of Kragujevac (Serbia).
Il danno endoteliale rappresenta l’evento patologico che prepara l’arterosclerosi ed il fumo di sigaretta ne rappresenta l’iniziatore.
I DANNI DELLA SIGARETTA
E’ risaputo, infatti, che il fumo di sigaretta convenzionale provoca gravi danni al sistema endoteliale e può diventare una causa diretta dell’ipertensione e dell’arteriosclerosi.
L’abitudine al fumo e i componenti tossici che si sviluppano dalla combustione, infatti, contribuiscono alla compromissione dei meccanismi di riparazione vascolare, come l’inibizione della migrazione delle cellule endoteliali.
Ridurre l’esposizione a questi componenti tossici può rappresentare una strategia valida per ridurre l’effetto dannoso sull’endotelio e, di conseguenza, l’insorgenza di patologie cardiovascolari.
Numerosi studi internazionali hanno valutato gli effetti del fumo sul sistema vascolare: in particolare, una ricerca condotta da Taylor e colleghi del 2017 ha mostrato che le cellule endoteliali esposte al vapore di sigaretta elettronica mantengono la loro capacità di riparare efficacemente delle piccole ferite che possono generarsi per diversi motivi nei vasi sanguigni, a differenza delle cellule endoteliali esposte ai sottoprodotti del fumo di sigaretta, che risultano invece fortemente limitate in questa funzione di riparazione.
I ricercatori del progetto Replica, uno dei progetti di maggior successo del CoEHAR, che negli ultimi due anni ha replicato gli studi internazionali di maggior rilevanza nel mondo della riduzione del danno grazie a un network di laboratori indipendenti, dimostrando la ridotta tossicità delle sigarette elettroniche e creando standard di riferimento per la ricerca scientifica, hanno voluto riprodurre in condizioni indipendenti i risultati dello studio di Taylor: una scelta, quella del team di ricerca di Replica, necessaria per garantire una maggiore validità ai dati ottenuti dagli studi empirici.
Lo studio “Comparative assessment of electronic nicotine delivery systems aerosol and cigarette smoke on endothelial cell migration: the Replica Project” ha messo a confronto gli effetti di tre dispositivi elettronici a rilascio di nicotina commerciali e una sigaretta classica. Seguendo gli standard di riferimento internazionali ed utilizzando gli strumenti più innovativi del settore, i dati rilevati dai ricercatori del CoEHAR hanno confermato i risultati della ricerca di Taylor: le sigarette elettroniche non inducono l’inibizione della migrazione delle cellule endoteliali in vitro rispetto al fumo di sigaretta, e riducono significativamente il tipico danno da fumo.
Ancor di più, i ricercatori CoEHAR hanno aggiunto allo studio originale una comparazione con due prodotti a tabacco riscaldato molto diffusi e hanno dimostrato che anche per questi prodotti gli effetti sono molto meno pronunciati di quelli osservati con il fumo di sigaretta.
Lo studio, condotto grazie alla collaborazione di quattro laboratori internazionali, ha confermato che le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato sono caratterizzati da un effetto citotossico di almeno il 95% inferiore rispetto alle sigarette convenzionali, e, sempre rispetto alle stesse, mostrano una risposta migliore (di circa il 100%), a parità di quantità di nicotina rilasciata.
Gli esperimenti sono stati condotti e convalidati utilizzando gli standard ISO, CORESTA e HCI e protocolli simili alle normali condizioni d’uso.
“Come dimostrato nei precedenti studi condotti da Replica, il danno prodotto dalla sigarette elettroniche è significativamente inferiore rispetto a quello prodotto dalle sigarette convenzionali”, ha spiegato il professore Massimo Caruso, autore dello studio e co-project leader di Replica “ma la scoperta interessante è che passare a prodotti senza combustione riduce i danni vascolari e previene la possibilità di insorgere in malattie fumo correlate come l’arteriosclerosi e l’ipertensione”.
La ricerca del progetto Replica, condotto dal professore Li Volti e dal professore Caruso, ha riprodotti i risultati ottenuti da uno studio precedente condotto da Taylor e colleghi nel 2017, durante il quale è stata valutata la capacità sia del fumo di sigaretta che dell’aerosol di sigaretta elettronica di influenzare la guarigione delle ferite delle cellule endoteliali vascolari, uno dei processi chiave nell’inizio e nella progressione della malattia aterosclerotica nel sistema cardiovascolare.
IL NUOVO MODELLO DI COMPARAZIONE
Rispetto allo studio originale, i ricercatori del CoEHAR hanno utilizzato come strumenti di comparazione tre ENDS commerciali (Vype ePen 3, Glo Pro e IQOS 3 DUO) e una sigaretta di scientifica riferimento (1R6F).
Il metodo utilizzato dai ricercatori è stato quello di ricreare artificialmente piccole lesioni sulla superficie cellulare, valutando se a seguito dell’esposizione all’aerosol o fumo di ogni singolo prodotto queste cellule riuscissero a riparare il danno provocato.
I risultati sulla capacità delle cellule endoteliali di guarire la ferita in seguito all’esposizione al fumo di sigaretta e all’aerosol di sigaretta elettronica dei quattro laboratori internazionali coinvolti in questo studio hanno confermato i risultati riportati nello studio originale.
Replicando i risultati ottenuti dagli studi sulle sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato, i ricercatori del CoEHAR dell’Università di Catania e i partner internazionali hanno dimostrato che questi dati sono solidi e affidabili.
“I risultati di questo studio hanno una forte rilevanza nel campo della prevenzione per la salute umana – ha aggiunto il fondatore del CoEHAR, professore Riccardo Polosa – considerati i danni che il fumo di sigaretta crea nell’apparato cardiovascolare ed il fallimento delle attuali strategie antifumo.
Questi dati rappresentano informazioni scientifiche utili a supporto del processo di regolamentazione di questi prodotti che possono rivelarsi validi al fine di sviluppare efficaci strategie di riduzione del danno basate sulle evidenze scientifiche”.
da Coehar
- Scritto da Arcangelo Bove