Super tassa sigarette elettroniche, Bove “Inaccettabile”

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“Apprendiamo a mezzo stampa, nonchè dai contenuti della Gazzetta ufficiale, di quello che sarebbe l’ennesimo blitz a danno della sigaretta elettronica.
Ma, questa volta, la questione è ancora più sconcertante dal momento che il tutto si è sviluppato nell’assoluto silenzio.
Dalla sera alla mattina, letteralmente, ci siamo ritrovati con una nuova tassa sul groppone, assolutamente impropria ed inopportuna”.

Così Arcangelo Bove, Presidente Unasweb nonchè il principale imprenditore della sigaretta elettronica in ambito nazionale.

BALZELLO DA 327 EURO

Il riferimento è al balzello di 327 euro che, come risulta dalla pubblicazione in GU del 30 Maggio, in recezione di Decreto interministeriale del Dicastero della Salute e di quello dell’Economia e delle Finanze, datato 22 Marzo, dovrà essere corrisposto, da fabbricanti e/o importatori, per ogni nuovo prodotto notificato, dispositivo o e-liquid che sia.
Soprattutto, però, il decreto impone che, in modo retroattivo, si provveda a pagare una tassa per tutti i prodotti notificati negli ultimi cinque anni e mezzo.
Ci piove addosso una nuova tassa in modo improvviso, in mancanza di qualsivoglia concertazione politica.
E’ emerso tutto a cose fatte, con poco rispetto, ritengo, degli operatori del settore.
Ci siamo ritrovati al cospetto di cose compiute, senza che il mondo dell’imprenditoria, delle associazioni fosse mai stato pur minimamente consultato. Soprattutto, poi, è intollerabile che, oltre a disporsi per il futuro, si avanzino pretese in chiave retroattiva sugli ultimi cinque anni e mezzo, aspetto – quest’ultimo – che già è in valutazione, rispetto agli aspetti di legittimità, dei nostri legali. Si pretende che aziende dovranno andare a corrispondere centinaia di migliaia di euro entro sessanta giorni, pena riscossioni coattive.

“SIAMO STATI POSTI SPALLE AL MURO”

E’ un atto di forza intollerabile, che rischia di affossare imprenditori e far perdere, di conseguenza, posti di lavoro. Tutto ciò è assolutamente inaccettabile. Siamo stati posti spalle al muro – insiste Bove – in un “prendere o lasciare” che lede la dignità di quanti stanno investendo in questo settore da anni.
Mentre nel Regno Unito ed in Francia i rispettivi Ministeri della Salute promuovono il vaping quale strumento di riduzione del danno da fumo, in Italia ci troviamo a dover difendere –
la conclusione – un giorno si e l’altro pure, il nostro diritto alla sopravvivenza”

- Scritto da Arcangelo Bove