“No, la nicotina non provoca il cancro”.
A smontare il falso luogo comune ci pensa (anche) il dottor Khayat, professore di Oncologia presso l’Università Pierre e Marie Curie nonché capo del Dipartimento di Oncologia medica dell’ospedale Pitié-Salpétrière di Parigi.
Nove casi di cancro al polmone su dieci sono determinati dal fumo di sigaretta.
Ad innescare i meccanismi tumorali, tuttavia, è il combinato chimico innescato dalla combustione, circostanza capace di generare un numero imponente di sostanze cancerogene puntualmente assimilate ed assorbite dall’organismo.
E la nicotina?
La nicotina non ha un ruolo in queste dinamiche.
La stessa, questo si, crea dipendenza, determina quel legame che unisce il fumatore alla sigaretta ma, lo si ripete, non ha un significato in chiave di predisposizione tumorale.
Operazione chiarezza, quindi, necessita ai fini di una consapevole informazione del fumatore.
E non solo.
Atteso come anche dalla categoria dei medici fuoriescano talvolta messaggi alquanto imprecisi.
“Non sorprende che i miti sulla nicotina persistano – osserva in merito Khayat – poiché i sondaggi mostrano che la maggior parte dei medici percepisce ancora la nicotina come causa di cancro.
I fumatori canadesi trarrebbero vantaggio da un migliore accesso da parte dei medici ai seminari sulle alternative di non combustione e sulle moderne strategie di riduzione del rischio”.
IL MINOR DANNO
Capitolo minor danno.
“Per quanto riguarda le alternative al fumo a rischio ridotto – ancora l’esponente – tutte queste alternative, come snus, sigarette elettroniche (vaping) e prodotti a base di tabacco riscaldato si sono rivelati molto efficaci nell’aiutare le persone a smettere di fumare sigarette vere.
Lo stesso Cancer Research ha evidenziato come la nicotina non provochi il cancro e le persone usano la terapia sostitutiva in modo sicuro tant’è che gli Nrt sono abbastanza sicuri da essere prescritti dai medici.
“IL FUMO UCCIDE LA METÀ DEI SUOI CONSUMATORI”
Inoltre – prosegue – i fumatori non sono consapevoli del fatto che i prodotti per lo svapo sono una fonte di nicotina meno dannosa per coloro che iniziano a svapare. Un sondaggio del 2020 ha rilevato com solo il 22% degli attuali fumatori sia consapevole del fatto che lo svapo sia meno dannoso delle sigarette.
Ciò è probabilmente dovuto in parte a percezioni errate sulla nicotina.
La mancanza di un messaggio chiaro per i fumatori sulle alternative a rischio ridotto, unita alla diffusa disinformazione sullo svapo nei media, ha contribuito a una minore diffusione tra i fumatori”.
“Sappiamo – ha annotato invece Darryl Tempest, Consulente per le relazioni con il governo del CVA Board – che il fumo uccide la metà dei suoi consumatori e, quindi, dobbiamo incoraggiare prodotti a rischio ridotto per coloro che hanno bisogno di continuare a usare la nicotina per smettere di fumare”.
- Scritto da Italo Di Dio