È stato sospeso il divieto avente ad oggetto la vendita di Juul Labs sul territorio degli Stati Uniti d’America.
In tal senso è stata accolta la mozione di sospensiva che l’azienda aveva presentato presso un’apposita Corte.
Come recentemente spiegato, la Food and Drug Administration aveva disposto il divieto gravante in capo al gruppo guidato dal Ceo K.C. Crosthwaite.
Il motivo del provvedimento viveva nelle strategie del marketing che, secondo il teorema accusatorio, l’azienda avrebbe rivolto, in passato, in una modalità che sarebbe stata miratamente rivolta ai minorenni.
Non certo un fulmine a ciel sereno se è vero che la Food and Drug administration già da circa quattro anni attenzionava Juul Labs.
I PREGRESSI CON LA GIUSTIZIA
E se è vero che, sempre in ragione del marketing ritenuto spregiudicato, quest’ultima aveva patito diverse stangate dai tribunali che – dietro denunce venute da consumatori, Istituti scolastici e Stati federati – avevano elevato pesanti condanne a suo danno.
Condanne ammontanti ad oltre 150 milioni di dollari con ulteriori che sono ancora in itinere.
Ovviamente Juul non è restata inerme e ha tentato di salvaguardare la propria posizione.
La società ha presentato, pertanto, una mozione di emergenza presso la Corte d’Appello di Washington chiedendo di sospendere il provvedimento Fda con i giudici che, da parte loro, hanno accolto l’istanza.
Non si tratta, sia chiaro, di una decisione definitiva – come prima accennato – bensì di un atto che può essere assimilato a quello della nostra Giustizia amministrativa – il Tar, per essere chiari – allorquando, una volta interpellato, congela gli effetti di un atto nelle more di entrare nel giudizio di merito.
LA TESI DIFENSIVA
Ed è proprio questo ciò che avviene ed avverrà negli Stati Uniti sul caso Juul: la Corte, per il momento, ha messo in freezer gli effetti del decreto Fda in attesa di entrare nel vivo della materia ed emettere la vera a propria sentenza.
L’attuale sospensione, quindi, non deve essere letta come un giudizio di valore sulla questione.
Juul, nella sua istanza difensiva, ha affermato come il provvedimento della Food and Drug Administration non fosse giustificato da alcun “interesse pubblico critico e urgente” da perseguire nel rimuovere immediatamente i suoi prodotti dal mercato.
- Scritto da Arcangelo Bove