In testa vi è la Bulgaria, seguita dalla Grecia e dalla Lettonia. Parliamo dei Paesi dell’Unione Europea dove si riscontra il tasso più alto di fumatori.
Ebbene, lo Stato bulgaro primeggia con una percentuale del 28,7 seguita da Grecia e Lettonia con una percentuale del 22,1.
È un dato, quello che si rinviene nei tre Paesi, decisamente più alto rispetto alla media complessiva europea, come dedotta da dati Eurostat del 2019, attestatasi a quota 18,4.
Non se la passano benone, per il resto, neppure Germania e Croazia – con 21,9 e 21,8.
Dall’altro capo della classifica, venendo alle realtà più virtuose, spiccano il 6,4% della Svezia, il 9,9 della Finlandia, il 10,5 del Lussemburgo e la Danimarca con 11,7.
IL RISULTATO COLTO DALLA SVEZIA
Importante sottolineare il risultato colto dalla Svezia che ha in modo deciso abbracciato le strategie di riduzione del danno sposando pienamente la linea dello snus, ovvero i famosi sacchetti di nicotina che vengono apposti sotto il labbro superiore per essere trattenenuti al contatto con la gengiva per un periodo variabile a seconda della nicotina che si desidera assumere. Il risultato conseguito dalla Svezia in termini di minor numero di fumatori, in relazione al numero degli abitanti, si riflette anche nella incidenza tumorale: non a caso, dalle parti di Stoccolma hanno la più bassa casistica di cancro al polmone di tutto il Continente.
Un dato non certo casuale.
Paradossalmente, però, dalle parti della Commissione europea ritengono che lo snus sia un problema attribuendogli un potenziale cancerogeno.
LA LETTERA DELLA SKYTTEDAL
Proprio alla luce di questo atteggiamento preclusivo, l’eurodeputata svedese Sara Skyttedal aveva scritto al Commissario europeo per la Salute e la Sicurezza alimentare, Stella Kyriakides.
“Il fatto che la Commissione continui comunque a ritenere che lo snus causi il cancro è cosa sorprendente quanto sconcertante“, aveva sottolineato la parlamentare Bruxelles.
Per tutta risposta, la Kyriakides aveva replicato “È indiscusso che il tabacco per uso orale crei dipendenza e abbia effetti negativi sulla salute, compresi i tumori”.
Per dirla breve: da quell’orecchio l’Europa non ci sente proprio. Continuano a vincere atteggiamenti di pregiudizio, poveri di basi scientifiche, che non fanno altro che recare severi danni in termini di mancata tutela della salute pubblica.
- Scritto da Arcangelo Bove