Brevetti violati, Philip Morris risarcita per 10 milioni di euro

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Philip Morris International fa cassa.
L’azienda guidata dal Ceo Olczak, infatti, ha vinto in Tribunale un importante contenzioso vedendosi riconoscere un risarcimento molto corposo: secondo i togati, infatti, un’azienda concorrente avrebbe violato i brevetti relativamente ad alcuni dispositivi di proprietà intellettuale del team che è proprietario, tra le altre, del marchio Marlboro.
Il competitor caduto nell’illecito, come da giudizio dei togati, sarebbe la RJ Reynolds Vapor Co: la stessa avrebbe fatto uso delle conoscenze di Philip Morris per sviluppare soluzioni a pro dei propri dispositivi.

IL GIUDIZIO PRESSO UN TRIBUNALE DELLA VIRGINIA

Di conseguenza il ricorso di Philip Morris e le ragioni che le sono state riconosciute da una giuria della Virginia.
Ora, quindi, nelle casse del colosso americano arriverà una somma di poco superiore ai 10 milioni di euro quale ristoro per il danno subito.
Dalla casa madre di New York City si sono detti soddisfatti del verdetto condannandosi fermamente il tentativo posto in essere dall’altra azienda di “sfruttare il duro lavoro e l’investimento posti in essere”.
La controparte, invece, ci tiene, al di la della pronuncia del Tribunale, a mantenere tutelata la propria posizione sottolineando “la delusione per il verdetto” e, soprattutto, la ferma intenzione di “presentare ricorso”.

PMI A SUA VOLTA IMPUTATA IN ALTRO PROCEDIMENTO

La pronuncia ora giunta non pare esaurire i contenziosi che Philip Morris ha in essere, come possibile parte lesa, sempre relativamente a presunte violazioni di brevetti.
Ma la stessa Philip Morris, questa volta nelle vesti di soggetto imputato, è chiamata a rispondere, a sua volta, nel contesto di un ulteriore giudizio innescato da istanza di British American Tobacco: secondo quest’ultima, nello specifico, la lama riscaldante utilizzata in Iqos si sarebbe in qualche modo “ispirata” alle tecnologie alla base di Glo.
Alla luce di tale stato di cose, la US International Trade Commission, sulla base del ricorso di Bat, aveva già provveduto a vietare sia a Pmi sia ad Altria l’importazione e la commercializzazione, sul suolo statunitense, di Iqos.

- Scritto da Italo Di Dio