Abu Dhabi e Dubai, vietate le sigarette elettroniche negli spazi al chiuso

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Non sarà più possibile svapare all’interno di uffici e, in generale, di spazi pubblici al chiuso.
E’ questa la novità normativa che arriva dagli Emirati Arabi Uniti.
Il provvedimento va ad estendere anche alle e-cig le previsioni normative che erano già in vigore per quel che riguarda il settore del tabacco tradizionale.
In buona sostanza, si potrà svapare esclusivamente negli spazi all’aperto.
E’ un provvedimento importante e che avrà, senz’altro, un impatto non trascurabile anche sulle abitudini del turismo tricolore: come a tutti noto, infatti, gli Emirati arabi annoverano entro i propri confini mete di forte richiamo, anche per i nostri connazionali e per gli europei in generale, quali Abu Dhabi e Dubai.

ABU DHABI E DUBAI, LE METE DEL TURISMO

Sappiano, quindi, quanti vogliono concedersi una visita nelle rinomate mete appena menzionate, che la loro amata e-cig sarà gravata, in quei contesti, da nuove limitazioni.
Tanto per evitare spiacevoli inconvenienti.
Come detto, si è al cospetto di una estensione di previsioni che sono già in vigore per le classiche bionde e che, nel dettaglio, prevedono il divieto di vendere prodotti del tabacco ai minori di 18 anni, di fumare all’interno delle automobili quando nell’abitacolo è presente un bambino di età inferiore ai 12 anni, di fumare all’interno di luoghi di culto, di università e scuole nonchè presso gli impianti sanitari e sportivi.
Ma l’ampia normativa anti-fumo contempla anche il divieto sul territorio di distributori automatici e di fare pubblicità del tabacco.

UN’AMPIA NORMA ANTI-FUMO

Quest’atteggiamento così incisivo, tuttavia, pare aver dato i suoi positivi riscontri:
citando il National Health Survey, il competente Ministero della Salute ha affermato che la prevalenza del fumo di tabacco negli adulti è diminuita dall’11,1% del 2010 al 9,1% del 2018.
Ora, però, le limitazioni colpiscono anche la sigaretta elettronica.
Ma, a conti fatti, è andata anche benone.
L’idea di partenza, infatti, era quella di vietarne del tutto la vendita ed il consumo: l’intervento delle associazioni che difendono le ragioni del minor danno ha portato, però, ad una mediazione e alla adozione di una misura decisamente più edulcorata.

- Scritto da Arcangelo Bove