La disinformazione “contro” il mondo del vaping.
Qualcosa di palesemente sfacciato, qualcosa che rasenta – terra terra – i livelli del ridicolo.
Sentite bene.
Una ricerca partorita dalla Boston University School of Public Health e pubblicata su Circulation, la rivista dell’American Heart Association, ha dato grandissimo risalto al fatto che l’uso contemporaneo di sigarette elettroniche e di tradizionali non abbatterebbe (sempre secondo loro ricostruzione) i rischi a carico della salute, in ispecie di quelli di tipo cardiocircolatorio, rispetto al solo uso delle normali bionde.
Un modo chiaro ed evidente per minimizzare gli effetti della e-cig, “scoraggiando” con ciò (o credendo di farlo) quanti, in ispecie nella prima fase di smoking cessation, affiancano alle bionde le alternative.
IL BICCHIERE MEZZO PIENO ED IL BICCHIERE MEZZO VUOTO
“Il fatto che il duplice uso, utilizzando sia sigarette tradizionali che e-cig, abbia un rischio di malattie cardiovascolari simile al solo fumo di sigarette è una scoperta importante poiché molti americani stanno assumendo sigarette elettroniche nel tentativo di ridurre il fumo per ciò che percepiscono è un rischio inferiore“: così ha affermato Andrew C. Stokes, corrispondente e autore senior dello studio e assistente professore presso il Dipartimento di Salute globale presso la Boston University School of Public Health.
Tuttavia, ad una analisi più attenta dei contenuti della ricerca medesima, è emerso come l’uso esclusivo della sigaretta elettronica fosse associato ad una diminuzione del rischio cardiovascolare rispetto all’utilizzo delle bionde.
LA STESSA RICERCA AMMETTE CHE IL SOLO USO DI E-CIG DETERMINA UN CROLLO DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE
I ricercatori hanno potuto constatare, infatti, come, rispetto all’esclusivo fumo di sigaretta tradizionale, l’uso esclusivo delle elettroniche era associato a eventi di malattie cardiovascolari autoriferiti inferiori del 30%-40%.
Quindi, lo stesso studio ammette che l’uso della e-cig, anche rispetto a questo profilo, sia in modo importante legato ad una diminuzione del rischio.
Ma questo aspetto viene tenuto in un cantuccio della relazione finale, quasi nascosto.
La ricerca avrebbe potuto intitolarsi, in effetti, “Svapare abbatte il rischio cardiovascolare”.
Ed, invece, si è preferito guardare al bicchiere mezzo vuoto.
- Scritto da Arcangelo Bove