Sono numeri da ecatombe quelli che vengono dagli Stati Uniti d’America e, in particolare, da uno studio combinato posto in essere dalla World Vaper’s Alliance – associazione guidata dal Presidente Micheal Landl che riunisce associazioni e soggetti privati su scala internazionale nell’obiettivo di sensibilizzare sulle tematiche del minor danno da fumo – con il Consumer Choice Center.
Ebbene, secondo l’approfondimento posto in essere, nel caso in cui gli Usa mettessero fuori dal mercato i liquidi per sigarette elettroniche aromatizzati (ovvero quelli dai gusti fruttati, dolci, caramellati…), ebbene, se ciò avvenisse si potrebbe stimare il ritorno al fumo di circa 7,7 milioni di vapers americani.
Un divieto che, a macchia di leopardo, già è in vigore a livello locale in diversi Stati e città statunitensi ma che potrebbe, come da progetto legislativo in valutazione, essere esteso a livello federale in tutto il territorio Usa.
LA QUESTIONE AUTORIZZAZIONI
Ma non è solo questo l’aspetto che viene sottolineato dalla World Vaper’s Alliance.
Una riflessione viene anche rispetto alle autorizzazioni (e ai divieti) che stanno venendo dalla Food and Drug Administration rispetto alla commercializzazione di determinati prodotti del vaping.
Autorizzazioni che, secondo la WVA, privilegerebbero i grossi produttori a discapito di quelli più piccoli
“Il 24 Marzo, la Food and Drug Administration ha annunciato la sua autorizzazione per la vendita nel mercato statunitense di diverse sigarette elettroniche al tabacco e dispositivi heat-not-burn prodotti da Logic – viene osservato – Nel suo annuncio, l’Agenzia ha affermato che le sigarette elettroniche sono “appropriate per la protezione della salute pubblica” e che i loro benefici superano i rischi del fumo dei giovani”.
“Un’altra autorizzazione per la sigaretta elettronica – sottolineano ancora – è stata concessa nell’Ottobre 2021 al dispositivo di svapo Vuse Solo e ai suoi pod di e-liquid aromatizzati al tabacco”.
SECONDO LA WVA SAREBBERO PENALIZZATE LE PICCOLE AZIENDE
Tuttavia, la scure è caduta “sulle migliaia di liquidi di svapo forniti dalle piccole aziende”.
Piccole aziende che si sarebbero viste respingere, come pare, 55.000 autorizzazioni nel solo 2021.
“E ciò sta creando una disponibilità limitata che comprimerà le scelte per i consumatori, creando di conseguenza maggiori barriere affinché i fumatori passino ad alternative meno dannose”.
“Sebbene la Fda riconosca la necessità di intensificare gli sforzi di riduzione del danno, sta intenzionalmente creando più danni che benefici mostrando pregiudizi nei confronti di determinate e-cig e limitando l’accesso al mercato per altre società.
Per proteggere la salute pubblica – la conclusione – la Fda deve garantire l’accesso a molte più aziende, consentendo loro di entrare nel mercato dello svapo con i loro prodotti e aromi, al fine di creare più scelte e opportunità per i fumatori di smettere”.
- Scritto da Italo Di Dio