Donne incinte. E fumatrici.
E’ il momento di gettare via la sigaretta e, se proprio non vi si riesce senza supporto, di passare alla sigaretta elettronica.
Sono conclusioni molto confortanti quelle che vengono da uno studio condotto a più mani da esperti dell’Università di Nottingham, della St George’s University di Londra e dell’Università di Stirling e che ha indagato, in particolare, sulla capacità delle fumatrici, che durante la gravidanza avevano per ovvi motivi interrotto il fumo, di non ricadere, dopo il lieto evento, nella dipendenza tabagista.
SOTTO ESAME 700 DONNE
L’approfondimento ha preso in considerazione circa 700 donne, reclutate tra Inghilterra e Scozia: alcune di esse avevano sospeso il fumo senza supporto alcuno, altre, invece, avevano fatto utilizzo della e-cig.
Ebbene, l’approfondimento ha consentito di accertare che le neomamme che si erano “appoggiate” alla sigaretta elettronica erano riuscite a resistere nell’astinenza, anche dopo il parto, per un tempo maggiore rispetto a quelle che non si erano servite di alcun aiuto.
“Aiutare le donne incinte a smettere di fumare e a rimanere astinenti a lungo termine è un importante problema di salute pubblica – così fanno presente gli autori dello studio – Nel 2019/2020, il 12,1% delle gravide in Inghilterra fumava all’inizio della gravidanza.
RICADUTE COMUNI SENZA E-CIG
Tuttavia, circa la metà tenta di smettere dopo il concepimento.
Sfortunatamente, le ricadute sono comuni, con un 75% che torna a fumare entro 12 mesi dal parto. Ed un picco di incidenza che è particolarmente significativo entro il primo trimestre post natale”.
Un importante problema di salute pubblica quello relativo alla dipendenza dal fumo nel periodo della gravidanza ed in quello neonatale.
Per una questione di salute della gravida stessa nonchè del nascituro.
Basti pensare, al riguardo, come un fenomeno drammatico quale quello dato dalla morte in culla del lattante trovi proprio nel fumo in gravidanza il suo principale fattore predisponente.
- Scritto da Arcangelo Bove