La regina delle sigarette elettroniche made in Cina esce dalla lista dei Paperon de’ Paperoni stilata da Forbes.
Si tratta di Kate Wang, cofondatrice di Rlx Technology, il più grande player nel mercato cinese dello svapo, quotato alla Borsa di New York nel Gennaio 2021 per la somma-monstre di 35 miliardi di dollari.
Ogni anno la rivista statunitense di economia – i suoi articoli trattano di finanza, industria, investimenti e marketing – redige una classica dei miliardari (ovvero di coloro i quali, su scala mondiale, hanno un patrimonio superiore al miliardo di dollari) – tenendo conto di new entry e di uscite.
Come quella di Wang.
La manager è passata, infatti, da un patrimonio di 5 miliardi di dollari ad uno di 500 milioni.
Praticamente, un crollo del 1000%.
Sia chiaro, non è cha la signora Wang sia caduta in miseria – difficilmente la vedremo vivere sotto un ponte, per essere chiari – ma è un dato di fatto che la “botta” sia stata forte.
Crisi postpandemica, guerra in Ucraina ed aumento del costo dell’energia.
Ma anche la norma cinese, molto repressiva (e non solo a discapito del vaping) tra i fattori principali che hanno determinato, in senso generale, il crollo dei patrimoni.
La Cina, appunto.
Non è un caso che la maggior parte dei fuoriusciti dalla super classifica siano cinesi (ben 32 su 53).
E non sono tutti imprenditori della sigaretta elettronica.
Quando al settore e-cig, tuttavia, il medesimo si pone come uno dei più vessati dalla legislazione del Governo Xi Jinping.
Il passaggio sotto il Monopolio del tabacco, il rialzo della tassazione, alquanto feroce, il blocco della produzione di e-liquid sul territorio nazionale aventi aromi non tobaccosi.
Tutti fattori che stanno fortemente penalizzando la e-cig cinese.
E la crisi che ha colpito il business di Kate Wang rischia di non restare isolato.
- Scritto da Arcangelo Bove