Juul Labs, pubblicità rivolta ai ragazzini: 22 milioni di dollari di multa

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Stangate su stangate per Juul Labs.
Che, ormai, le sta buscando sonoramente dai tribunali Usa.
Subendo e senza azzardare reazioni giudiziarie, evidentemente consapevoli che questo atteggiamento potrebbe solo complicare il quadro complessivo della situazione.
L’ultima batosta arriva dalla Corte di Washington: il Tribunale, infatti, ha condannato l’azienda condannata dal Ceo K.C. Crosthwaite a pagare una maxi multa per 22,5 milioni di dollari.

LA “COLPA” SAREBBE QUELLA DI AVER RIVOLTO IL MARKETING A GIOVANISSIMI

Secondo i giudici, in particolare, Juul si sarebbe resa colpevole di aver rivolto le proprie campagne di marketing, in modo alquanto disinibito, ai più giovani.
Da parte sua, l’azienda non ha ammesso la colpa ma non ha battuto ciglio, come prima detto, accettando la sentenza e mettendo mano alla tasca.
E non è la prima volta.
I 22,5 milioni sborsati alla Procura di Washington hanno illustri precedenti.
Allo Stato dell’Arizona, appena l’anno scorso, il gruppo aveva staccato un assegno per 14,5 milioni di dollari sempre per dirimere una contesa che gli era stata mosso contro per avere fatto marketing su misura dei ragazzini.
E simile cosa era accaduta in North Carolina: in quella circostanza i milioni spillati erano stati addirittura 40.

ALTRE INIZIATIVE IN ITINERE

E non è tutto.
Svariate iniziative giudiziarie sono ancora in itinere, non arrivate a conclusioni.
La maggior parte delle denunce viene dagli Stati di New York e North Carolina: in più di un caso le hanno mosse Istituzioni scolastiche che hanno pizzicato, nei controlli interni, propri studenti alle prese con tali prodotti.
Per quanto riguarda il caso Washington, inoltre, verrà posto in essere un particolare controllo di filtro nei negozi della catena per accertare la maggiore età degli acquirenti.
Non è ancora finita, quindi, per Juul Labs.
Dai tribunali potrebbero giungere ancora sorprese.
Intanto, si è provveduto a ritirare determinate tipologie di pubblicità, molte delle quali indirizzate anche sui social network.
Intanto, un particolare controllo è stato attivato dalla casa madre presso i negozi della catena ricadenti nello Stato di Washington al fine di accertarsi che non vengano venduti prodotti a minorenni.