All’aumentare del numero degli svapatori, cala quello dei fumatori.
Un rapporto di causalità diretta tra i due “fatti” che viene evidenziato in un approfondimento della Casaa, Consumer Advocates for Smoke-free Alternatives Association, realtà costituita nel 2009 quale gruppo di difesa per sensibilizzare e proteggere il diritto dei consumatori ad accedere ad alternative al fumo a danno ridotto.
L’analisi condotta dal sodalizio guidato dal Presidente Danielle Jones ha potuto appurare, per il resto, come, nell’intero territorio degli Stati Uniti d’America, vi siano 3,95 milioni di vapers che sono ex fumatori; Ulteriori 2,74 milioni che sono attualmente anche fumatori, delineando il profilo dei cosiddetti duali, mentre 2,44 milioni di individui sono esclusivamente utilizzatori di e-cig.
LA QUESTIONE DEGLI AROMI
Poi un ulteriore elemento di ragionamento: l’associazione sottolinea come per ogni adolescente Usa che svapa regolarmente vi siano cinque adulti che smettono di fumare proprio grazie alla soluzione rappresentata dalla sigaretta elettronica.
Un dato che apre ad una riflessione importante per quel che riguarda le strategie istituzionali, non solo americane, in termini di smoking cessation. Appare chiaro, infatti, come vi debba essere un approccio diversificato che contrasti, da una parte, l’uso della sigaretta elettronica per i più giovani – che è cosa buona e giusta – e, dall’altra, invece, promuova l’utilizzo di tale dispositivo presso gli adulti fumatori che vogliano intraprendere un percorso di disuassefazione dal tabagismo.
Caso esemplare è quello dato dalla questione degli aromi nei liquidi per sigarette elettroniche: diversi Stati anche europei stanno introducendo una legislazione che mira a togliere dal mercato quei gusti dolci e fruttati che vengono considerati come pericolosi attrattori dei più giovani.
Una valutazione che, del resto, sta anche al vaglio dell’Europa.
LA NECESSITÀ DI UN APPROCCIO DIVERSIFICATO
Ebbene, questa misura potrebbe anche essere sensata dal momento che è assolutamente prioritario tenere gli adolescenti lontani sia dal fumo sia dalle e-cig.
Tuttavia, un ban indiscriminato agli aromi finirebbe certamente per creare disagio a quei fumatori di età più matura che stanno trovando un importante alleato proprio nei cosiddetti aromi fruttati.
Una strategia unica che abbracci le due fasce anagrafiche pare necessariamente essere lesiva degli interessi di uno o degli altri.
Indispensabile un approccio, prima di tutto legislativo, che sia diversificato e tenga in considerazione le esigenze di tutti.
- Scritto da Arcangelo Bove