Le sigarette elettroniche aumentano il rischio di andare incontro a glicemia alta nella misura del 22% rispetto alla popolazione generale.
Il fumo, invece, innalza questa possibilità al 40%, ovvero ad una percentuale che è praticamente doppia rispetto a quanti usano una e-cig.
Sono questi i risultati cui è approdato uno studio condotto dai ricercatori della Bloomberg School of Public Health della Johns Hopkins University.
Quella rappresentata dalla insistenza di alti livelli di glicemia nel sangue è una situazione nota anche come prediabete: si tratta, cioè, di una anomala presenza di zuccheri nel circolo ematico che è, tuttavia, ancora reversibile con una adeguata variazione dello stile di vita.
CONDIZIONE NOTA COME PREDIABETE
Una situazione meritevole di monitoraggio medico, quindi, ma non ancora assimilabile al vero e proprio status di diabetico. Secondo quanti hanno condotto lo studio, non è ancora dimostrata una prova certa rispetto al legame tra alti tassi glicemici e vaping, sebbene si ritiene che la nicotina, quanto presente negli e-liquid, possa rivestire un ruolo di predisposizione.
Tuttavia, al netto di queste considerazioni, bisogna focalizzate la discussione su come la notizia è stata presentata. Via chi si è limitato a sbandierare esclusivamente il legame tra e-cigarette e prediabete, sempre che queste conclusioni siano scientificamente corrette, nel chiaro tentativo di una demonizzazione che mira a fare di tutta l’erba un fascio l, in termini di danni, tra fumo e svapo.
Più correttamente, invece, la questione andrebbe presentata in termini di minor danno, ovvero bisognerebbe dire che la sigaretta elettronica dimezza il rischio di sviluppare il diabete rispetto al fumo.
E che, quindi, anche da questo punto di vista la sigaretta elettronica abbatte le conseguenze nocive a carico della salute umana.
NON SI DEVE PARAGONARE IL VAPORE ALL’ARIA DI MONTAGNA
Ebbene, quindi, se una persona riesce a smettere di fumare grazie alla sigaretta elettronica avrà sicuramente limitato i danni a carico della propria salute, anche rispetto ad un discorso glicemico. Minor danno, come detto prima, non azzeramento del danno.
Del resto, piace richiamare una riflessione dell’otorinolaringoiatra Fabio Beatrice che aveva affermato, in occasione di suo precedente passaggio, come non si debba mettere in comparazione l’effetto del vapore della sigaretta elettronica all’aria di montagna bensì, più correttamente, alla miscela di sostanze nocive e cancerogene sprigionate in gran numero dalla combustione delle bionde.
Nella lotta al tabagismo, la soluzione va trovata in un compromesso.
Chi si ostina sulle teorie del fumo o nulla condanna migliaia se non milioni di persone ad un presente e ad un futuro da tabagista.
- Scritto da Italo Di Dio