Sigarette elettroniche, brutta piega anche in Cina.
Non bastava il presidente Usa, Biden, come spiegato in precedente articolo di Svapo Magazine, che domani provvederà a firmare il disegno di legge che, di fatto, taglierà fuori dal mercato la nicotina sintetica, allungando l’ennesimo sgambetto al settore del vaping americano.
Ora anche nel Paesone asiatico suonano sinistri proclami dai palchi anti-svapo.
All’orizzonte, infatti, prende forma in modo sempre più concreto la possibilità che il Governo di Pechino vada a proibire la circolazione di liquidi per sigaretta elettronica dall’aroma differente a quello tabaccoso.
EFFETTI DEL NUOVO ASSETTO
Sarebbe, questo, uno degli aspetti oggetto della nuova regolamentazione in itinere in Cina all’indomani del trasferimento della competenza del settore sotto l’egida del Monopolio del Tabacchi.
Un dietrofront improvviso dal momento che iniziali voci indicavano come, in realtà, non dovesse esserci alcuna restrizione sugli aromi.
Ed, invece, la regolamentazione appena partorita indica, nella sua bozza, in modo alquanto chiaro come “risulti essere fondamentale, ai fini della tutela della pubblica salute, in ispecie di quella dell’utenza più giovane, ridurre il fattore “attrattivo” insito nelle sigarette elettroniche prevedendosi come nei prodotti, in inciso negli e-liquid, non debbano esservi aromi diversi da quelli al gusto tabacco”.
VENTUNO TIPOLOGIE A RISCHIO TAGLIO
Ventuno tipologie di sapori sono a fortissimo rischio taglio: nell’elencazione figurano varianti come prugna, rosa e arancia.
Si tratta pur sempre di una bozza, come prima detto, ma, a quanto risulta, il margine di discussione, su quest’aspetto, appare essere abbastanza risicato e si rischia seriamente, quindi, di veder sparire tali tipologie di e-liquid dal mercato interno.
Il dato, per quanto ancora provvisorio, ha già avuto il suo importante contraccolpo nelle dinamiche economiche interne.
Basti pensare come le azioni di RLX Technology, il principale produttore cinese di sigarette elettroniche, quotato alla Borsa di New York, siano scese di oltre il 36 percentuale e abbiano chiuso, nella giornata di Venerdi, a quota a 1,49 dollari.
- Scritto da Arcangelo Bove