L’aumento della tassazione sulle sigarette avrebbe consentito di salvare la vita, nel solo anno 2018, a 231.000 bambini, di cui 182.000 in fascia neonatale.
Tutto questo si sarebbe potuto avere se i vari Paesi avessero assecondato le raccomandazioni in tal senso venute dall’Organizzazione mondiale della Sanità.
Sono queste le cifre shock snocciolate dall’Imperial’s School of Public Health.
“L’uso del tabacco ha effetti negativi significativi e vari sulla salute dei bambini – spiega Anthony Laverty, uno degli autori dello studio – Quando i bambini sono esposti al fumo mentre sono nel grembo materno o esposti al fumo passivo in casa dopo la nascita, questo può aumentare il rischio di problemi di salute all’inizio, come parto prematuro e asma.
Allo stesso modo, il tabacco può causare gravi problemi di salute ai genitori che fumano, compromettendo la loro capacità di guadagnarsi da vivere e la ricchezza della loro famiglia, che possono influenzare indirettamente la salute del bambino.
Un forte controllo globale del tabacco è fondamentale per contrastare tutte queste cause e per ridurre le centinaia di migliaia di morti infantili inutili che stimiamo siano associate al fumo”.
LA SUDDEN DEATH DEL LATTANTE
Non è mistero, del resto, come una delle principali cause della cosiddetta morte improvvisa del lattante sia da ricondursi all’esposizione del feto, durante i nove mesi, al fumo.
Sia che la mamma sia fumatrice sia che la medesima, a sua volta, sia a contatto con soggetti fumatori.
“L’aumento delle tasse sul tabacco – ha esposto, invece, Filippos Filippidis – ha dimostrato di essere la misura più efficace per ridurre il fumo, ma la maggior parte della ricerca riguarda solo gli adulti o i Paesi ad alto reddito.
Studi precedenti provenienti da Paesi ad alto reddito hanno scoperto che l’aumento delle tasse sul tabacco riduce i tassi di natalità pretermine, le esacerbazioni di asma e la morte infantile, ma fino ad ora non era chiaro se questi risultati potessero essere applicati ai paesi a basso e medio reddito dove c’è una minore consapevolezza del danni correlati al tabacco e l’influenza dell’industria del tabacco è più forte e potrebbe sopprimere gli effetti positivi dell’aumento delle tasse”.
MARTA RADO “BISOGNA GARANTIRE CHE I BAMBINI VIVANO IN UN AMBIENTE PRIVA DI FUMO”
L’attento esame condotto ha rivelato la sussistenza di un rapporto inversamente proporzionale: ovvero, ad un aumento del 10 percentuale della tassazione sul tabacco (ovvero un aumento del prezzo al dettaglio del 10%) sarebbe collegata una riduzione del 2,6% dei decessi neonatali a livello globale.
Ciò sarebbe ovviamente legato al fattore disincentivante vivente nel costo aumentato del pacchetto.
“Garantire che i bambini crescano in un ambiente privo di fumo – ha chiuso la dottoressa Marta Rado dell’Erasmus MC Rotterdam – dovrebbe essere una priorità globale per la salute e i diritti umani”.
- Scritto da Italo Di Dio