Il potenziale della sigaretta elettronica è talmente importante da poter aiutare a smettere di fumare anche chi…non è intenzionato a farlo.
Sono queste le conclusioni di un nuovo studio che, in un certo senso, è rivoluzionario nei relativi contenuti.
Fino ad oggi, infatti, tutti gli approfondimenti condotti in tema di smoking cessation avevano preso in esame esclusivamente la situazione di soggetti fumatori che erano mossi dalla precisa intenzione di dire addio alla dipendenza dal tabacco.
ANALISI SU 1600 PERSONE
Questa volta, invece, l’approfondimento si è rivolto ad una platea che non era mossa, come detto, da volontà alcuna di abbandonare il fumo.
Eppure, nonostante ciò, i risultati sono stati estremamente soddisfacenti.
Lo studio ha preso in esame 1600 persone fumatrici che erano state “arruolate” per diverse tipologie di approfondimenti ed a cui, parallelamente, per così dire, a sorpresa, è stata “offerta” la sigaretta elettronica quale metodo per sottrarsi dal fumo.
Ebbene, le evidenze sono stati importanti: ad esito dell’osservazione, infatti, si è potuto constatare come quei soggetti che avevano utilizzato la e-cig avevano avuto un tasso di successo otto volte superiore a quello di quanti, invece, si erano serviti di altri metodi.
IL LAVORO DEL ROSWELL PARK
“Questi risultati stanno andando oltre quelle che erano le previsioni – così commenta Andrew Hyland, Presidente di Etica sanitaria presso il “Roswell Park” nonchè Responsabile scientifico dello studio “Path” – I dati – prosegue lo stesso – suggeriscono come lo svapo possa effettivamente aiutare anche le persone che non stanno attivamente cercando di smettere di fumare.
La maggior parte degli altri studi si era concentrato esclusivamente su persone che sono mosse dalla precisa volontà, dalla precisa intenzione di dire addio alla dipendenza.
Questo studio, invece, ci fa capire come vi sia un importante potenziale inespresso.
Il medesimo, in particolare, suggerisce che potremmo perdere gli effetti benefici delle sigarette elettroniche rispetto ai fumatori che sono mossi da una intenzione limitata di smettere, un gruppo che, poi, è quello spesso a il più alto rischio di effetti negativi sulla salute”.
- Scritto da Italo Di Dio