In Spagna non sarà più consentito fumare sigarette in spiaggia.
E’ divenuto legge, infatti, il disegno che era stato intavolato dalla associazione ambientalista iberica “No fumadores” che aveva lanciato una sottoscrizione, condivisa da oltre 280.000 cittadini, e poi depositata direttamente nelle mani del Ministro dell’Ambiente Teresa Ribera.
Il Parlamento spagnolo ha votato in modo ampiamente condiviso la proposta con 182 voti a favore, 70 contrati e 88 astenuti.
Addio sigarette, quindi, lungo i 4964 chilometri lungo i quali si sviluppa la linea costiera spagnola che annovera siti di massimo richiamo turistico.
LA PRIMA NAZIONE IN EUROPA
Alcune realtà locali già avevano anticipato i tempi e si erano portate avanti con i provvedimenti: ben 475 località balneari spagnole avevano introdotto gli specifici divieti no-smoking tra cui Barcellona e le isole Canarie.
Ora, però, la norma statale che accende in tutto il territorio nazionale il disco rosso e fa della Spagna la prima Nazione europea ad avere bandito le “bionde” dal mare.
La “ratio” dell’iniziativa ha ad oggetto la volontà di eliminare i litoranei dalle cicche di sigarette, inteso come tali residui rappresentino fonte di concreto ed importante danno all’ambiente.
Benzene, ammoniaca e acido cianidrico le sostanze che vengono liberate nell’ambiente dalla degradazione delle cicche che, per consumarsi, impiegano fino a dodici anni contaminando, nel frattempo, flora e fauna.
E si consideri, ancora, come questo danno vada moltiplicato per il numero inimagginabile di cicche che vengono disperse, ogni giorno, in tutto il Pianeta.
SOLO IN ITALIA PRODOTTI 68 MILIARDI DI CICCHE
Basti pensare che la sola Italia, in un anno, sforni 68 miliardi di cicche, buona parte dei quali destinati a terminare la loro corsa nelle acque, tanto più durante la stagione estiva quando il contatto con il mare, tra spiagge ed imbarcazioni, diviene fisiologicamente più assiduo.
I divieti previsti dalla legge spagnola andranno a riguardare le sole sigarette classiche e non già quelle elettroniche che, anche da questo punto di vista, si pongono come più benefiche: le e-cig, infatti, non producono, per loro natura, residui.
Anche in Italia, non a caso, le mirate leggi locali anti-fumo applicate da sempre più Comuni con riferimento ai propri siti balneari si rivolgono esclusivamente al fumo e non già al vapore.
- Scritto da Italo Di Dio