Forse è un discorso ancora un pò avveniristico ma, in prospettiva futura, potrebbe creare presupposti di ragionamento alquanto interessante.
Un’organizzazione no-profit americana, infatti, (sempre loro) sta progettando la realizzazione di un chip che sarà in grado di capire quanta nicotina stiamo incontrando nell’ambiente.
Il progetto è in fase di studio da parte dell’American Chemical Society, soggetto che, autorizzato dal Congresso americano, opera nell’intento di far progredire l’industria chimica.
MONITORAGGIO REAL TIME
La nuova soluzione si andrebbe a porre a supporto di fumatori e di svapatori, ma anche di gente comune, al fine di avere idea in tempo reale di quanta sostanza venga assunta nelle 24 ore anche e soprattutto attraverso la via dell’assunzione passiva.
Il sensore andrebbe applicato sulla pelle, attraverso una striscia adesiva e riuscirebbe a funzionare senza l’uso di batterie.
Dotato di tecnologia wireless, il dispositivo sarebbe in grado di comunicare real time con diversi dispositivi – quali un comune smartphone, su tutti – aggiornando sul dato dell’esposizione alla nicotina.
“Questo approccio – commentano gli ideatori – amplia l’uso dell’elettronica indossabile per il monitoraggio in tempo reale delle sostanze pericolose in circolazione nell’ambiente”.
LA DISTORTA PERCEZIONE DELLA NICOTINA
Il target del prototipo, come prima detto, potrebbe essere una persona nella sua generalità ma, sempre negli intenti di chi l’ha concepito, il prodotto si rivolge essenzialmente al fumatore ed all’utilizzatore di sigarette elettroniche, in ispecie quando si è impegnati in un processo di smoking cessation.
Ingegnosa l’idea, sebbene sia anche da dire come il “concept” del progetto nasca da una percezione evidentemente distorta della nicotina, da una demonizzazione della stessa, vista come componente che può causare direttamente danni alla salute.
Laddove, invece, alla nicotina è da imputarsi, nell’ambito del discorso fumo, la chiave della dipendenza mentre è la combustione della sigaretta a generare le ben note conseguenze nefaste a carico dell’organismo.
- Scritto da Italo Di Dio