Studio coreano: sigaretta elettronica abbatte rischio cardiovascolare

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Un nuovo studio a certificare il minor danno determinato dalla sigaretta elettronica e dalle alternative, in generale, rispetto al fumo classico.
Il nuovo lavoro arriva dalla Corea con le conclusioni dello stesso che sono state pubblicate sulla rivista Circulation nel contesto di un articolo a firma di Seulggie Chol, a capo del team del Department of Medicine del Seoul National University Hospital.
Sotto i riflettori, in particolare, la situazione cardiovascolare.
Un approfondimento notevole, per i numeri gestiti, che, commissionato dal Korean Health Insurance Service, ha preso infatti in esame la situazione di ben 5 milioni di persone che sono transitate dalla tradizionale alla e-cig o alle altre soluzioni a base di tabacco riscaldato.
Ebbene, le conclusioni della ricerca hanno dimostrato un chiaro abbattimento della nocività e degli effetti dannosi a carico della salute.
Secondo il lavoro dei coreani, in particolare, chi transita dalle comuni bionde alle alternative beneficerebbe, nell’arco di circa tre-quattro anni, di una riduzione del rischio cardiocircolatorio (infarti, ictus) fino alla misura del 19 percentuale.
Un dato che, probabilmente, sottostima quello reale – anche perchè la ricerca dei coreani ha messo in un unico calderone e-cig e tabacco riscaldato.
Sta il fatto, in ogni caso, che una nuovo indizio viene a supportare le teorie del minor danno dando forma ad evidenze che si andranno a porre come ulteriori prove Istituzioni sanitarie nazionali, ovvero da quelle che orientano le politiche di settore di una intera Comunità statale.
Come già più volte sottolineato dalla nostra testata, è forte la presa di coscienza della Comunità medica italiana, di quella che vive la quotidianità del contatto con il paziente, rispetto alle possibilità viventi nelle alternative.
Fino a quando, ci interroghiamo, i nostri vertici sanitari – per non dire di quelli europei o mondiali – potranno continuare ad ignorare le verità che vengono da una sempre più consistente parte della scienza?
Fino a quando potranno ad avere una visione così parziale rispetto ad un fenomeno che è connesso, nella sola Italia, ad una estesa mortalità e morbilità?

- Scritto da Arcangelo Bove