Polosa critica chi equipara vaping a fumo “Totale ignoranza sulla questione”

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“Insistere sul fatto che i rischi cardiovascolari e respiratori delle sigarette elettroniche siano simili a quelle convenzionali non ha senso. Indica una totale ignoranza rispetto alla questione”.
Il professore Riccardo Polosa, “papà” del Coehar, eccellenza della ricerca nostrana, commenta il folle piano fiscale adottato in Israele: il Ministro delle Finanze israeliano Avigdor Lieberman, infatti, ha disposto un innalzamento delle tasse sulle e-cig portandole allo stesso livello di quelle delle bionde “normali”, non disponendo, invece, in capo a quest’ultime alcun aumento.

IL CASO ISRAELE CHE STANGA IL VAPING

Fonti governative, ancora, avevano anche sottolineato come la misura fosse stata pensata proprio per disincentivare il consumo di sigarette elettroniche ritenendosi come le stesse possano causare “un aumento del rischio di malattie cardiache e respiratorie”.
Ovviamente, questo genere di considerazioni hanno determinato la “reazione” di Polosa “Tali affermazioni – così il docente attraverso le colonne di Liaf Magazine – sono in disaccordo con ciò che abbiamo appreso negli ultimi 50 anni sulla composizione chimica del fumo di tabacco e sulle cause alla base delle malattie legate al fumo. Oltretutto, ignorano anche la vasta letteratura scientifica che afferma come le sigarette elettroniche siano fino al 95% più sicure”.
Ed ancora “Israele continua nell’implementazione dell’approccio standard delle politiche di controllo del tabacco dettate dall’OMS. Le stesse che hanno contribuito troppo poco alla lotta contro il fumo.

GLI ERRORI NEGLI APPROCCI CONVENZIONALI DI CESSAZIONE

Questo nuovo schema di tassazione limiterà solo l’accesso dei consumatori a prodotti a base di nicotina più sicuri, attenuando così qualsiasi prospettiva di un ulteriore calo dei fumatori in quel paese.
Sondaggi e anni di esperienza accanto ai pazienti mostrano come la maggior parte dei fumatori sia disposta a smettere e, per questo, tentano numerose volte di farlo. Tuttavia, come chiaramente mostrato in Israele, gli attuali approcci convenzionali di cessazione si aspettano che i fumatori si astengano completamente dal tabacco e dalla nicotina invece di offrire prodotti meno dannosi”.

Israele, 1.200.000 fumatori, ovvero il 22,5 percentuale della popolazione over 21.
Ma il problema sono le sigarette elettroniche, per di più, dall’anno scorso, bandite dai luoghi pubblici.

- Scritto da Arcangelo Bove