La sigaretta elettronica? Particolarmente indicata in quei soggetti fumatori nei quali prevalga, come elemento principale di dipendenza dalla sigaretta, il fattore della gestualità.
Lo sostiene, nel contesto di una riflessione affidata a mohre.it, il dottore Lorenzo Zamboni della Medicina delle Dipendenze dell’A.O.U.I. di Verona.
Il professionista, nell’ambito di una più ampia riflessione sui “motivi” che creano, appunto, la dipendenza tabagista, ha affermato come “per affrontare la questione è bene farlo su tre piani”. Ovvero quello del “funzionamento biologico della dipendenza, degli aspetti gestuali e del valore psicologico”.
LE RIFLESSIONI DEL PROFESSORE LORENZO ZAMBONI
Quello della gestualità, ha affermato il medico sempre a mohre.it, è un “aspetto spesso trascurato, eppure nella pratica clinica e anche in ambito scientifico è un tema dibattuto”. “Nei pazienti fumatori o che vogliono smettere di fumare – spiega ancora il medesimo – la sigaretta non è solo un “distributore” di nicotina. Portarla alla bocca, sentirla tra le dita, tra le labbra, tirare una boccata di fumo caldo ha un valore che va oltre alla dipendenza chimica. Non a caso, capita non di rado che chi smetta di fumare, sente la mancanza della gestualità e della ritualità legata alla sigaretta. Questa mancanza può innescare il craving ed esporre la persona a una ricaduta nel tabagismo”.
“DISSOCIARE LA GESTUALITA’ DAL PIACERE”
Gestualità, quindi, come argomento assolutamente centrale nelle strategie di smoking cessation.
“Una buona terapia per smettere di fumare – spiega, al riguardo, Zamboni – non può non considerare la gestualità, per questo è importante chiedere (per noi curanti) e chiedersi (per chi invece fuma), il peso del fattore gestuale nella dipendenza tabagica. Nei soggetti in cui questa componente sia elevata, può essere molto utile avvalersi di dispositivi che sostengano temporaneamente il soggetto nel processo di cessazione della dipendenza tabagica. Si possono usare sigarette elettroniche, sigarette finte (senza combustione), sigarette alle erbe (senza tabacco). Tutti dispositivi che ricordano la vecchia sigaretta, l’obiettivo è quello via via di dissociare la gestualità dal piacere”.
UNA DIVERSA CHIAVE DI LETTURA
La sigaretta elettronica, quindi, guardata da un’angolatura spesso poco sponsorizzata ma che, invece, si incontra frequentemente nel confronto con i fumatori.
“Smettere di fumare – ha concluso il dottore – è un fenomeno complesso che coinvolge l’essere umano su diversi livelli. Non è sufficiente buttare via il pacchetto per smettere, come non è sufficiente non fumare per non essere dei fumatori. È importante affrontare il problema su tutti i piani rilevanti per la persona in un approccio cucito su misura al paziente”
- Scritto da Italo Di Dio