“Causano malformazioni ai neonati”: follia a Taipei, vietate le sigarette elettroniche

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A Taipei, dove evidentemente hanno un filone scientifico ai più sconosciuto, sostengono che le sigarette elettroniche siano causa di cancro, malattie cardiovascolari e polmonari.
Nonchè, ciliegina sulla torta, si taccia le le sigarette elettroniche di essere addirittura in grado di interferire con lo sviluppo del feto determinando malformazioni congenite.
“Invocando” queste fantasiosi teorie, nella principale città di Taiwan è stata varata una legislazione con la quale si “stringe” molto sulla libera circolazione delle e-cig.
In particolare, non si potranno più vendere e-cig e tabacco riscaldato né tali prodotti potranno essere oggetti di pubblicità o trasportati per fini commerciali.

DISCO ROSSO ANCHE PER IL TABACCO RISCALDATO

Svapare, però, sarà consentito anche nei luoghi pubblici dal momento che la normativa non prevede restrizioni in tal senso.
L’unica eccezione è quella rappresentata dagli spazi esterni alle scuole: entro un raggio di 50 metri da esse non si potrà né fare uso di e-cig né di tabacco riscaldato.
Chi lo farà sarà soggetto ad una sanzione che potrà arrivare fino all’equivalente dei nostri 300 euro e, inoltre, il “reo” sarà forzatamente iscritto a programmi anti-tabacco organizzati dal Governo locale.
Taipei, 2,6 milioni di abitanti, capitale di Taiwan ed una delle città più “occidentali” nel territorio asiatico, svolta, quindi, in modo deciso in chiave anti-svapo.
Una “indicazione” che, come sembra, sarà presto seguita, con legge statale, dall’intero Stato d’appartenenza.
Lascia perplessi, ovviamente, l’argomento che è stato invocato per giustificare l’adozione di tali provvedimenti.

TEORIE DA FANTASCIENZA

Le teorie relative ai danni prima citati – da fantascienza pura quelle relative ai nascituri – sono con tutta evidenza attinti da una parte di scienza sinceramente ai più ignota e che sembra sfiorare i libri di stregoneria.
Bruttissimo segnale.
Ma, del resto, la sorpresa è relativa: Taipei con Taiwan sono una sorta di succursale della Cina, non esattamente un Paese amico del vaping nonostante tra i suoi confini viva il quartier generale del colosso di Shenzhen

- Scritto da Arcangelo Bove