“La domanda che tanti pongono, pazienti e non, è se questa soluzione possa essere dannosa per la salute, soprattutto nel lungo termine.
Ebbene, questo, in termini di certezza, non è ancora chiaro. Quello che, allo stato, ora come ora, ci è noto e che è essa rappresenti uno strumento meno dannoso, molto meno dannoso, del tabacco. Fino al 95%”.
Anche la medicina transalpina sempre più aperta, sempre più fiduciosa rispetto alle possibilità legate alla sigaretta elettronica.
Possibilità in ottica di minore nocività e di effettiva efficacia nei percorsi di smoking cessation.
Ad esprimere forte possibilismo rispetto alla strategia e-cig è il Capo del Dipartimento per la cura delle tossicodipendenze dell’ospedale francese Centre Hospitalier Pierre Oudot – Bourgoin Jallieu.
“E’ senz’altro uno dei metodi più efficaci – commentano ancora dal nosocomio transalpino – funziona molto bene, in tal senso”.
Con atteggiamento scientificamente “leale”, dal Bourgoin Jallieu non si esprimono certezze, ovviamente, nè potrebbero farlo, sugli effetti a lunga scadenza dell’attività di svapo ma ci si sente già di esprimere una parola definitiva in termini comparativi rispetto alla sigaretta classica.
“Tra lo svapo ed il tabacco combusto non vi è paragone“, sottolineano.
“Non vi è nulla a che fare in quanto a rischio”.
Una Francia sempre più aperta, a livello di Istituzioni e di scienza, verso la opzione vaping quale soluzione per smettere di fumare.
Uno stato di cose che trova conferma, del resto, nei motivi ispiratori di “Mois sans tabac”, iniziativa promossa dal Ministero della Salute francese e che, con decorrenza 1 Novembre, “bombarderà” per trenta giorni i francesi sulla opportunità di smettere di fumare.
E, aspetto da sottolineare, per il terzo anno consecutivo, ovvero dall’edizione 2019, la campagna istituzionale proporrà anche la e-cig tra le vie da imboccare al fine di intraprendere un discorso di cessazione dal fumo.
Un pò il corrispondente dell’inglese “Stoptober“.
Anche i cugini francesi, quindi, lungo la strada del “minor danno”.
E l’Italia (delle Istituzioni) resta ancora alla finestra
- Scritto da Italo Di Dio