Sequestro in Umbria: droga e ricariche illecite per sigarette elettroniche con Thc

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Ancora una volta Thc “clandestino” pizzicato e sequestrato dalle Forze dell’Ordine.
Un’operazione della Polizia di Stato di Assisi ha consentito di trarre in arresto in flagranza un 23enne in zona Santa Maria degli Angeli.
All’interno di un garage di un’attività artigianale, in particolare, le divise hanno rinvenuto un ingente quantitativo di sostanze non lecite.
Nel dettaglio sono stati posti sotto sequestro, come riferisce perugiatoday, 14 cofanetti con all’interno 5 grammi di olio di hashish, circa 75 grammi di cocaina, otto panetti di hashish equivalenti ad un peso complessivo di 700 grammi, 36 bustine di ecstasy, sette barattoli contenenti olio di hashish, diversi blister di psicofarmaci e antidolorifici afferenti la categoria degli oppiacei e, come in esordio detto, otto ricariche per sigarette elettroniche contenenti Thc.
Come a tutti noto, il Thc è componente che non può essere contenuta nei liquidi per sigaretta elettronica, è componente che non si rinviene negli e-liquid reperibili presso i rivenditori autorizzati, quelli che sono sottoposti a tutta la trafila di accertamenti e di parametri prima dell’immissione in commercio.
Quello che si combina nel web pirata, quel che combina il contrabbandiere o lo spacciatore è altro discorso.
Nei liquidi che offrono questi delinquenti, abbonda il Thc – perchè si dice che dia ulteriore sballo.
Il problema è che l’inalazione di questa sostanza, addensata quasi sempre con la vitamina e acetato, può avere un effetto drammatico per la salute mettendo a repentaglio la stessa vita di chi la consuma.
Evali è stato solo il più eclatante degli esempi: quasi il 90% delle persone ricoverate per la famosa sindrome dell’estate 2019, negli stati Uniti d’America, aveva rivelato di aver “svapato” sostanze (che si erano rivelate contenere il combinato Thc-vitamina e acetato) acquistate presso i canali dell’illecito, ovvero da siti web clandestini o da comuni spacciatori.
Sempre più spesso, quindi, le divise si ritrovano a fronteggiare la circolazione di queste nuove tipologie di “spaccio” nel ​supremo bene della tutela della pubblica salute e, perchè no, degli interessi del settore svapo.
Perchè il Thc non è svapo. E perchè qualcuno è sempre pronto a creare artata confusione.

- Scritto da Arcangelo Bove