Un’ulteriore prova a favore della minore nocività della sigaretta elettronica rispetto alle sigarette classiche.
Sono i ricercatori della Penn State College of Medicine e della Virginia Commonwealth University a fornire, in tal senso, nuovi preziosi elementi.
Ebbene, gli studiosi hanno messo a raffronto sigarette elettroniche e classiche “dotate” dello stesso quantitativo di nicotina.
Dopo un periodo di osservazione hanno potuto appurare come, pur a parità di nicotina assunta, un particolare cancerogeno si rinveniva in quantità decisamente inferiore nello svapatore rispetto al fumatore.
IL NNAL
La componente osservata è stata il “Nnal” (Metilnitrosamino, Piridil, Butanolo) attraverso un percorso che ha indagato 520 persone.
Alla 24esima settimana del percorso, si è potuto apprezzare in modo uniforme ed univoco come il “Nnal” fosse presente in quantità irrisorie nelle urine degli svapatori rispetto a quelle dei soggetti che avevano fumato la tradizionale.
Si ribadisce come i due gruppi di “pazienti” avessero, chi tramite la “e-cig” chi tramite le bionde, assunto i medesimi quantitativi di nicotina.
Ciò prova, quindi, come, di fatto, il problema non viva, rispetto ad un discorso di relazione con il cancro, nell’assunzione di nicotina quanto nella fondamentale differenza tra dispositivi che riscaldano e vaporizzano e quelli che, come le sigarette tradizionali, si basano sulla combustione.
NICOTINA CREA DIPENDENZA MA NON E’ DIRETTA CAUSA DI CANCRO
Il grosso “inconveniente” determinato dalla nicotina è quello di causare dipendenza, aspetto tutt’altro che trascurabile.
Perchè la dipendenza è il fattore che porta ad entrare in contatto con sostanze potenzialmente pericolose.
Ma affermare che essa sia direttamente correlata alla insorgenza dei tumori è un’affermazione assolutamente falsa.
“Questo studio – fanno presente dal team di ricercatori – mostra che quando ai fumatori interessati alla riduzione del danno viene fornita una sigaretta elettronica con un’erogazione di nicotina che è simile a quella di una “normale”, è più probabile che si ottengano riduzioni significative delle sostanze tossiche legate al tabacco, come livelli inferiori di monossido di carbonio esalato”.