Come già anticipato dalla nostra testata, con un pò di anticipo rispetto alla scaletta di marcia, il Consiglio comunale di Firenze ha approvato il Pac e, con esso, le nuove norme che immettono il divieto di fumare all’aperto in diversi punti della cittadina.
Una notizia che potrebbe essere accolta con piacere, in termini di tutela della pubblica salute.
Ma non tutti la pensano così.
Si è levata, infatti, nelle ultime ore la “protesta” del Capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia, Alessandro Draghi, colui il quale aveva presentato un emendamento, poi bocciato dalla maggioranza, teso alla eliminazione del divieto.
APPROVATO IL PAC IN CONSIGLIO COMUNALE
“Premesso che non ho da difendere interessi di parte – ha esordito l’esponente dei “meloniani” – in quanto non fumatore, il divieto di fumo in tutti i parchi pubblici e alle fermate di bus e tram inserito nel Pac approvato oggi in Consiglio comunale mi pare sproporzionato e inutilmente liberticida”.
“Nei giardini o parchi piccoli e vicino alle aree gioco ha un senso – ha proseguito il medesimo – nei grandi parchi oltre i 2000 metri quadri no.
E pensiamo a Villa il Ventaglio, Villa Vogel, Villa Favard, Argingrosso per fare degli esempi.
Riguardo poi alle fermate del trasporto pubblico locale, si sarebbe potuto creare delle fermate del bus smokefree (quelle vicino a scuole o presidi sanitari), ma in quelle isolate in periferia, se uno è da solo e magari deve attendere a lungo prima di salire su un bus, avrà pure il diritto di fumare una sigaretta”.
“NARDELLA IMITA SALA”
Con riguardo a quest’ultimo aspetto, infatti, diversamente da quanto previsto a Milano, il divieto di fumo nei pressi delle fermate dei mezzi pubblici sarà comunque valido, indipendentemente dalla presenza o meno di altre persone in attesa.
“Colpisce poi che ancora una volta – la stoccata finale del consigliere comunale – il sindaco Nardella faccia ‘copia e incolla’ dal suo omologo milanese Sala. Sembra ormai che tutto ciò che Sala fa a Milano, Nardella lo debba immediatamente applicare a Firenze”.