Cornell University “Lotta al fumo richiede nuove idee”

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Lotta al fumo? Pochi trionfalismi, molto c’è ancora da fare.
Il monito viene dalla Cornell University, Accademia di Ithaca, nello stato di New York.
Sono gli attuali numeri del tabagismo, che si rinvengono a livello globale, a spronare ad una riflessione che sia seria e che, soprattutto, sia lungi da trionfalismi.

AL MONDO 1,1 MILIARDI DI FUMATORI

“Il fatto che ci siano ancora più di 1,1 miliardi di consumatori di tabacco in tutto il mondo – esordisce la riflessione – dimostra che la lotta contro il fumo richiede nuove idee e ambizioni. Nel mondo, ogni anno, muoiono circa otto milioni di persone per patologie fumo correlate, che siano di tipo cardiocircolatorie o oncologico. Altre ne muoiono per il cosiddetto fumo passivo, con incidenze particolarmente importanti in contesti meno agiati.
Le nuove soluzioni
– proseguono dall’Università americana – che consentono di fornire nicotina senza combustione, presentano una sostanziale opportunità per porre fine alla morte ed alle malattie associate al consumo di tabacco, specialmente nei Paesi a basso e medio reddito“.

NUOVA CENTRALITA’ AI MEDICI DI BASE

Dalla constatazione e denuncia del problema alla fase della proposta.
L’invito della “Cornell” è indirizzato alle aziende del tabacco affinchè queste vadano a predisporre, subito, “un piano chiaro per eliminare gradualmente i prodotti combustibili ad alto rischio dalla loro catena di produzione a favore dei nuovi prodotti alternativi a rischio ridotto”.
Allo stesso tempo si auspica una diversa centralità dei medici, ovvero di coloro i quali vivono la quotidianità della clinica e si misurano con le difficoltà dei loro pazienti.
Una dimensione di contatto reale con le problematiche della salute che si sviluppa nelle corsie degli ospedali, negli ambulatori della medicina di prossimità, negli studi professionali e non nelle stanze dei massimi Organismi europei e mondiali.
Quegli Organismi che dettano le politiche sanitarie globali ma che, però, sembrano essere lontanissimi dalla percezione del reale.

- Scritto da Arcangelo Bove