Auddino e norme comunali, la grande distanza sulla sigaretta elettronica

0
76

La legge anti-fumo, come immaginata nel disegno del senatore Auddino.
E le previsioni che, sempre in materia anti-fumo, vengono partorite dagli Enti locali.
La distanza è tutta in fatto di sigaretta elettronica.
Riva del Garda, Comune che si distende lungo la sponda Nord del famoso Lago, noto, tra le altre, per i forti venti che predispongono alla pratica del windsurf, adotta precise norme “no smoking”.

ANCHE RIVA DEL GARDA NEL PLOTONE DEI COMUNI NO SMOKING ALL’APERTO

L’Amministrazione comunale, infatti, ha adottato un’ordinanza sindacale, a firma del Primo Cittadino Cristina Santi, con la quale si introduce il divieto di fumare nei parchi giochi pubblici sparsi sul territorio.
Disco rosso ai fumatori, quindi, nelle varie aree di svapo site entro i confini cittadini quali “giardini di Porta Orientale, spiaggia dei Sabbioni, spiaggia dei Pini, rione Due Giugno, viale Primo Maggio, Peep Ovest via Virgilio, Peep Ovest via delle Ginestre, largo dei Mille, località Brione, oratorio all’Inviolata, centro sportivo di Sant’Alessandro, Pernone (Varone), via Venezia (Verbiti), Ceole, Pregasina e Campi” nonchè precisandosi come “le disposizioni si intenderanno estese anche ai nuovi parchi giochi comunali che saranno allestiti in futuro“.
Riva del Garda è l’ennesima realtà comunale ad adottare un’ordinanza o un regolamento che proibisce di fumare “open air”.
Milano, il caso più eclatante, ma anche Sassari e, a brevissimo, Firenze, Torino, Bologna senza contare la miriade di cittadine balneari che hanno detto no al fumo di sigaretta sulle proprie spiagge. Al fumo di sigaretta, attenzione.
E non alla sigaretta elettronica.

LA GRANDE DIFFERENZA RISPETTO ALLA “AUDDINO”

E qui arriva la grande distanza rispetto alla “Auddino”.
Il progetto normativo a prima firma del pentastellato, infatti, corre in accordo e parallelo alle norme locali solo fino a quando si parla dei divieti sulle “bionde” tradizionali.
Ma sulla e-cig vi è una rottura totale.
Il disegno depositato in Commissione Senato vorrebbe estendere anche alla e-cig il “no” totale di uso all’aperto; Ordinanze e regolamenti fioriti dai territori, invece, non fanno riferimento alcuno a divieti sul vaping ma si limitano a dire no alle bionde.
Se, quindi, le “leggi” dello Stato devono, in un certo senso, “interpretare” ed esprimere il sentimento diffuso della base, si comprenderà come imporre un ban sullo svapo sia qualcosa di estremamente distante da ciò che la Comunità si attende e desidera.
Vedremo se la Auddino, calendarizzata in Commissione al Senato, partirà nel relativo iter e se, soprattutto, essa muterà pelle durante il suo percorso.

- Scritto da Italo Di Dio