Una legge federale del Governo degli Stati Uniti d’America si accinge a vietare l’uso delle sigarette e delle sigarette elettroniche all’interno dei treni di proprietà dello Stato.
Tale prescrizione è stata inserita nell’Infrastructure Investment and Jobs Act quale iniziativa elaborata da un gruppo bipartisan di senatori.
Il riferimento è ad Amtrack, “corporation” a partecipazione governativa, nome commerciale della National Railroad Passenger Corporation, soggetto creato il 2 Maggio 1971 come sistema di trasporto extraurbano su ferrovia.
Il corrispondente “stars and stripes”, in parole povere, delle nostre Ferrovie dello Stato.
Da un punto di vista pratico non cambierà nulla: sui convogli dell’azienda in questione, infatti, il doppio divieto di fumare e di svapare era già vigente.
Quella che, però, era prima una “semplice” previsione stabilita da un regolamento interno, diventa – ora – una preclusione stabilita dalla norma del Governo degli Stati Uniti d’America.
Un divieto che acquista adesso una autorità diversa, guadagna significato politico.
La differenza rispetto all’Italia si fa lampante per quel che riguarda la sigaretta elettronica.
Nel Belpaese, infatti, sui treni non si può fumare e non si può svapare.
Tuttavia, se per quel che riguarda le sigarette “tradizionali” il divieto è imposto dalla norma statale (per la precisione dalla legge Sirchia), per le e-cig è il regolamento dell’azienda ad accendere il disco rosso.
Negli Usa, invece, il vaping sarà vietato, a bordo dei convogli, per legge.
“Nel 2021 non è ammissibile che vi siano spazi pubblici al chiuso, come i vagoni ferroviari, dove lo Stato consenta di poter fumare – così ha commentato il senatore democratico del Delaware, Tom Carper, tra i principali “ispiratori” dell’iniziativa – Penso che l’opinione pubblica possa essere concorde sul fatto che sia ora di vietare l’uso delle sigarette sui treni passeggeri”.
- Scritto da Arcangelo Bove