L’Organizzazione mondiale della Sanità intende “usare” il vertice Cop9, che si terrà nel mese di Novembre nei Paesi Bassi, come un mega-comizio anti-svapo.
Sono queste le indiscrezioni che trapelano e che vengono accolte con comprensibile e giustificata preoccupazione dagli addetti ai lavori.
Una platea che verrebbe strumentalmente utilizzata, quindi, come cassa di risonanza per interloquire con i massimi esponenti mondiali in tema di salute trasmettendo un messaggio grave quanto infondato: ovvero quello secondo il quale, in termini di rischi per la salute, sigarette classiche e sigarette elettroniche siano, praticamente, la stessa cosa.
Forte è il disappunto che, tra gli altri, viene da Ukvia
“Quest’atteggiamento dell’Organizzazione mondiale Sanità – fanno presente dal sodalizio anglosassone – va contro la realtà scientifica dello svapo nel Regno Unito, una realtà che negli ultimi anni ha visto milioni di persone smettere di fumare.
La ricerca condotta da scienziati britannici ha costantemente dimostrato come lo svapo sia il supporto che produca risultati di maggior successo per smettere di fumare”.
La Cochrane Review evidenzia, del resto, come gli studi esistenti indichino che lo svapo è nella misura del 50 percentuale più efficace nell’aiutare i fumatori a smettere rispetto agli altri metodi.
DUNNE “ATTACCHI ASSOLUTAMENTE INFONDATI”
“Ci sono già 3,2 milioni di adulti in Gran Bretagna che sono transitati dal fumo alla sigarette elettronica – annotano ancora da Ukvia – L’industria dello svapo deve essere supportata come un vero e proprio successo britannico in quanto tale potenzialmente capace di aiutare i restanti 6,9 milioni di fumatori adulti nel Regno Unito”
“La posizione dell’Organizzazione mondiale della Sanità è estremamente preoccupante – commenta in particolar modo John Dunne, Direttore generale di Ukvia – Questi attacchi al settore sono assolutamente infondati.
Lo svapo sta disegnando una storia di successo che sta consentendo a milioni di persone di abbandonare il fumo”.
Le osservazioni critiche di Ukvia vanno in parallelo a quelle venute anche da parte del Parlamento inglese.
L’Appg, in particolare, ha chiesto al Governo del Regno Unito di riconsiderare il livello dei finanziamenti corrisposti all’Organizzazione mondiale della Sanità alla luce di questi rapporti che palesemente ignorano riferimenti scientifici precisi in ragione di diverse e non ben chiare motivazioni.
“Il messaggio dell’Oms – chiude Dunne – è ridicolo e francamente pericoloso nell’esortare a trattare lo svapo allo stesso modo del fumo”.
- Scritto da Arcangelo Bove