L’ultimo studio italiano conferma quello che parte della scienza (vera) va già affermando con sicurezza da qualche anno.
Ovvero, la sigaretta elettronica è estremamente più sicura e meno dannosa delle sigarette classiche.
E, in una significativa misura, anche di Iqos.
A ribadire tale conclusione un approfondimento commissionato da Liaf ad Abich, laboratorio certificato, oggetto di un servizio con la regia della “Iena” Matteo Viviani visualizzabile sulla pagina Facebook Liaf e divenuto in modo immediato ed esplosivo virale.
I risultati emersi dai laboratori Abich, si diceva, sono stati quindi sottoposti alla valutazione di sei specialisti, ovvero Umberto Tirelli, Direttori Centro tumori Clinica Tmg; Lamberto Manzoli, membro Comitato scientifico Lilt; Fabio Beatrice, Direttore Centro antifumo San Giovanni Bosco di Torino; Giacomo Mangiaracina, esperto in Medicina preventiva e Salute pubblica; Giovanni Tazzioli, Chirurgia generale Unimore; Carlo Cipolla, Direttore Cardiologia Ieo – Istituto europeo di Oncologia.
Al cospetto dei dati scientifici trapelati, schiaccianti ed univoci, frutto di mesi di osservazione, il commento dei medici chiamati in causa è stato uniforme.
Sulla sigaretta classica, poco da dire.
Quello che hanno sottolineato i professionisti non è stato tanto il fatto che le medesima contenga sostanze cancerogene, quanto la quantità di esse: circa 4000 molto tossiche e 70 francamente cancerogene.
Il male assoluto, per dirla breve.
E non è un caso, del resto, che alla “classica” siano connesse tra i 7 e gli 8 milioni di morti all’anno.
In tema di tabacco riscaldato, i ricercatori hanno ricordato come tali strumenti comunque si basino sul tabacco “che crea dipendenza ed aumenta la fatica circolatoria del cuore” ammettendo, però, come in un’ottica di minor danno, siano senz’altro meno nocive delle sigarette.
E sulle elettroniche?
L’ “assoluzione” è totale.
In primo luogo viene ricordato come con la assunzione di e-cig il monossido carbonio torni a valori normali determinando una “forte riduzione del danno” ed incarnando un “profilo sicurezza molto alto, quasi assoluto”.
Se tutti vi passassero – spiegano ancora i professionisti nel video-servizio – si assisterebbe “ad un crollo dei tumori al polmone e dei danni in generale”.
Ed i metalli pesanti? “Nella sigaretta elettronica sarebbero irrilevanti in termini clinici”.
La raccomandazione, tuttavia, è quella di utilizzare liquidi nostrani, che seguono parametri di sicurezza ben precisi.
In definitiva, in una scala di rischio da zero a cento, la sigaretta classica si assesta sui 100 spaccati; la Iqos, a seconda della valutazione del singolo medico, in una forbice tra 30 e 40 mentre la sigaretta elettronica tra 5 e 10.
Perchè, quindi, domanda la voce-guida delle “Iene”, la sigaretta elettronica viene guardata con sospetto dal Ministero della Salute?
Le risposte, tra “no comment” e spallucce, sono decisamente più eloquenti delle parole. Di seguito le cinque analisi condotte con i risultati nel dettaglio.
Citotossicità su fibroblasti di origine polmonare. Raffronto tra sigaretta tradizionale, IQOS e sigaretta elettronica.
Citotossicità su fibroblasti di origine polmonare. Due sigarette tradizionali a confronto.
Contenuto di elementi/metalli. Raffronto tra sigarette tradizionali, IQOS e liquidi per fumo elettronico.
Determinazione del particolato totale (incluso catrame). Raffronto tra sigarette tradizionali, IQOS e liquidi per fumo elettronico.
Citotossicità su fibroblasti di origine polmonare. Raffronto tra sigaretta elettronica e IQOS.
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- Scritto da Arcangelo Bove